Ferrara, 17enne invalida dopo l'incidente. Reato estinto per l'investitore
La tragedia nel 2022 in via Caretti. Un settantenne ha risarcito il danno e ha superato la messa alla prova
Ferrara Estinzione del reato. Il percorso di messa alla prova è stato portato con successo a termine e questo comporta che non ci sarà alcuna sanzione penale per un settantenne ferrarese che il 22 settembre 2022 con la propria auto aveva investito una ragazzina, che al tempo di anni ne aveva solo 17 e che si trovava sull’attraversamento pedonale di via Caretti. L’urto aveva provocato delle fratture al cranio e alle ossa della faccia la cui gravità riverbera ancora nella vita della ragazza, invalida al cento per cento. In mezzo vi è stato ovviamente il risarcimento del danno, i cui termini e quantificazione non sono noti.
Si chiude dunque l’aspetto giudiziario di uno degli incidenti stradali più gravi avvenuti in via Caretti negli ultimi anni, anche per via del dolore e delle difficoltà successive che ha generato, dalla vita compromessa per la giovane ragazza alle fatiche dei genitori che se ne devono prendere cura.
Il settantenne era accusato del reato di lesioni stradali gravissime e nell’aprile dell’anno scorso aveva chiesto l’ammissione al percorso di messa alla prova, con la contestuale proposta di un risarcimento economico alla famiglia, che è assistita dall’avvocato Giampaolo Remondi. Il procedimento è rimasto sospeso per tutta la durata del percorso e ieri il giudice ha valutato il buon esisto della prova.
Secondo quanto era stato ricostruito al tempo, l’incidente si verificò a causa dell’eccesso di velocità da parte dell’automobilista, che il pomeriggio di quel 22 settembre era alla guida di una Nissan Qasqhai. L’impatto tra l’auto – che ha delle dimensioni simili a quelle di un Suv – con la bicicletta della ragazza fu devastante. La bici si trovava sull’attraversamento pedonale di via Caretti, in uscita dalla ciclabile protetta e andava da destra verso sinistra rispetto al senso di marcia della Nissan. L’attraversamento, specificava la procura nell’atto d’accusa, è segnalato più volte, sia con la segnaletica verticale che con quella orizzontale e anche con un rallentatore ottico. Il settantenne però correva troppo e il suo disperato tentativo di frenata non fu utile ad evitare l’impatto. La ragazza venne dapprima caricata sul cofano dell’auto e poi sbalzata lontano, a qualche metro di distanza, mentre la bicicletta venne proiettata dall’altro lato della strada dove vi era un velobox.
Fra i primi ad intervenire sul posto fu una dipendente in quel momento fuori servizio della Croce Rossa che abita poco distante, e che aveva lanciato l’allarme chiamando il 118, immediatamente intervenuto.
Ad aggiungere dolore alla vicenda, il fatto che la madre scoprì per caso quanto avvenuto, riconoscendo la bici della figlia mentre passava a sua volta in via Caretti, circa mezz’ora dopo l’incidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA