Ferrara, muri imbrattati dall’annuncio. Arci cancella l’evento con il Fronte Gioventù Comunista
La presidente: «Modalità di promozione che non ci rappresentano». Intanto le scritte sono state rimosse
Ferrara Una scritta comparsa sui muri di via Mortara, rimossa con sollecitudine, ha aperto una frattura nel fronte che sostiene lo sciopero nazionale dei metalmeccanici in programma venerdì. L’Arci Ferrara ha infatti deciso di annullare l’evento in programma domani al circolo Bolognesi, organizzato dal Fronte Gioventù Comunista a «sostegno della lotta per il contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici» e per «rilanciare la lotta contro il governo della guerra», in collaborazione con la Fiom.
«Come Arci Ferrara e Arci Bolognesi intendiamo prendere le distanze da alcune scritte comparse sui muri della città, realizzata in nostra insaputa in occasione della promozione di un dibattito pubblico che avevamo deciso di ospitare negli spazi del circolo, nell’ambito di un evento organizzato in collaborazione con Fiom Cgil - c’è scritto in una nota - Di fronte a modalità di promozione che non ci appartengono e che non possiamo condividere, abbiamo ritenuto necessario annullare l’evento». La rimozione delle scritte «che in qualche modo riportano a noi» è stata curata dalla stessa Arci.
Nella nota si fa riferimento al «momento particolarmente delicato per il circolo», che è sotto minaccia di mancato rinnovo della convenzione per l’affitto dei locali da parte del Comune, per cui si esprime l’auspicio che «episodi a noi del tutto estranei non vengano strumentalizzati. Stiamo lavorando con impegno per riaffermare il valore sociale e culturale del Circolo Bolognesi e continueremo a sostenere tutte le attività in programma».
Nel documento che presentava l’evento poi annullato, il Fgc di Ferrara si esprimeva così: «Il braccio di ferro di Confindustria è la fotografia dei grandi cambiamenti politici e industriali che stiamo vivendo in questi anni. Tutto ciò avviene in un contesto caratterizzato dall’aumento della competizione imperialista, con il Rearm Europe plan che ci proietta verso il rischio di una guerra generalizzata, dirottando ingenti somme di denaro sul complesso militare-industriale a scapito di salari, sanità, scuola e università». Le scritte “incriminate”, a quanto pare, non entravano nei contenuti dell’iniziativa, limitandosi ad un annuncio. Alcuni dei muri interessati sono di proprietà del Comune. La scadenza della convenzione è ormai prossima, da qualche settimana non ci sono stati più aggiornamenti sulla vicenda.
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