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Ferrara, weekend con picchi di soccorsi. Trasporti impennati in dieci anni

Ferrara, weekend con picchi di soccorsi. Trasporti impennati in dieci anni

Si moltiplicano le richieste sull’adeguatezza della rete dell’emergenza

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Ferrara È stato uno dei week end più funesti per il litorale ferrarese, con tre bambini e ragazzi deceduti. Ora il nervo scoperto da queste tragedie sta suscitando reazioni tese e preoccupate anche in Regione. Il forzista Pietro Vignali in un’interrogazione chiede «se i soccorsi hanno funzionato al meglio e se occorrono modifiche, se non potenziamenti, nella rete del 118 in servizio nell’area dei Lidi ferraresi e sulla riviera adriatica regionale più in generale».

Ma anche Fausto Gianella e Marta Evangelisti, consiglieri regionali di FdI, chiedono «chiarezza sui tempi dei mezzi di soccorso intervenuti nella tragedia a Comacchio (il bimbo soccorso in piscina, ndr)». Domande che hanno un fondamento e richiedono risposte anche veloci. Da quanto si è appreso l’automedica (cioè il veicolo sul quale viaggia il medico mentre in ambulanza ci sono autisti soccorritori e infermieri) intervenuta domenica sul bimbo di 6 anni sarebbe partita da Cona con destinazione Lido delle Nazioni perché il mezzo di stanza a Lagosanto era impegnato in un altro servizio. La collocazione dei veicoli del soccorso, però, è stata studiata per coprire in modo efficace le diverse aree territoriali: in teoria l’automedica di Cona dovrebbe servire principalmente la zona di Copparo e quella di Argenta, che – se viene confermato l’uso dell’automedica inviata da Ferrara – sono rimaste “poco servite” per tutto il tempo dell’intervento. Sul posto, fra l’altro, era stato inviato l’elicottero del 118 proveniente da Bologna (con medico). Se così fosse si porrebbe un’altra domanda: perché sarebbe stata inviata anche l’ambulanza da Ferrara? Tutti aspetti, ora riferiti sulla base di informazioni raccolte ma non ufficiali, che richiedono anch’essi risposte come i chiarimenti sollecitati in Regione. L’emergenza dell’ultimo week end, tuttavia, ha aperto anche un’altra visuale. Nei fine settimana di giugno, soprattutto dopo la chiusura delle scuole, l’afflusso sul litorale si impenna verticalmente portandosi dietro anche una potenziale crescita della domanda di assistenza sanitaria, emergenza compresa. In genere, invece, il vero “rafforzamento” dei mezzi di soccorso avviene verso la fine di giugno e prevede un ambulanza con autisti soccorritori a Lido Estensi h24 tutti i giorni; un’ambulanza con autisti soccorritori dalle 8 del sabato mattina alle 22 della domenica a Lido Pomposa; solitamente la presenza, da Mesola a Spina, di un’ambulanza con autisti soccorritori a Bosco Mesola, di una con infermiere a Lagosanto, di una con infermiere a Comacchio e di un’automedica a Lagosanto. Nei mesi di maggio e giugno viene aggiunta (fino a settembre compreso) un’ambulanza con autisti soccorritori a Comacchio.

Una valutazione, forse non solo sommaria, potrebbe individuare qualche debolezza sulla dotazione di risorse se nei week end con forte pressione di presenze sui Lidi l’emergenza deve comunque garantire, a seguito di successive riorganizzazioni, il trasporto a Cona di tutti i pazienti pediatrici e delle donne in gravidanza, degli ictus e degli infarti (quando è indicata la coronarografia).

Nel 2014 le ambulanze nei comuni di Comacchio, Codigoro, Lagosanto e Mesola evadevano 5.771 servizi (tra trasporti interospedalieri e emergenze territoriali), nel 2024 sono stati 6.994. Di quanto sono cresciute le ambulanze in servizio e le postazioni? 


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