Pontelagoscuro, divieti ignorati lungo il Po: «In molti si tuffano»
Con le secche ci si immerge con più superficialità. Gli avventori: «Mai vista alcuna segnaletica nelle aree più frequentate»
Pontelagoscuro Le tragiche scomparse di due ragazzini sui Lidi, lo scorso weekend, riporta d’attualità la balneabilità, assolutamente vietata, in luoghi particolarmente pericolosi nei quali però ogni anno in molti si riversano incuranti dei divieti. I divieti appunto, esplicitati annualmente ma dei quali non c’è traccia fisica ad esempio sulle rive del Po nei pressi di Pontelagoscuro e Santa Maria Maddalena. Con l’abbassarsi del livello dell’acqua, emergono secche le quali si trasformano in vere e proprie spiagge affollate di gente in cerca di refrigerio dalla canicola estiva. In molti ne approfittano anche per fare il bagno ma «il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Asl ricorda che le acque dolci (corsi d’acqua, fiumi e laghi) non sono balneabili. Il divieto è in vigore ormai da una ventina d’anni ma molto spesso non è conosciuto. Fare il bagno in questi luoghi è diverso dal mare e queste precauzioni sono doverose per tutelare l’incolumità pubblica. In particolare il fiume può presentare fondi scivolosi, pietrosi o fangosi, improvvisi fondoni e mulinelli oltre che essere caratterizzato da forti correnti anche quando il livello dell’acqua è più basso». Conclude poi l’Asl: «I corsi d’acqua dolce possono avere temperature inaspettatamente basse anche nei mesi più caldi. Nei casi più gravi una rapida immersione in queste condizioni può anche portare ad una sincope ad alla morte per arresto cardiocircolatorio. Dunque i rischi che si corrono non sono da sottovalutare e purtroppo periodicamente si ripetono casi di giovani che ancora perdono la vita». Anche quest’anno però sulle sponde del "grande fiume" sono attesi i soliti affollamenti. Chi di consueto convive con queste scene è lo staff del ristorante "Il Pontile", attraccato alla riva del corso d’acqua sul versante di Santa Maria Maddalena: «Da sempre vediamo le persone fare il bagno nel fiume approfittando delle secche - afferma in coro chi lavora al ristorante - ma è necessario sempre prestare massima attenzione a dove si va anche perché le correnti non si possono mai sottovalutare anche se il livello dell’acqua è basso. Non c’è segnaletica ed il gran caldo porta sempre gente sulle isolette che si formano nel fiume. C’è chi prende il sole, chi mette solamente i piedi in acqua ma anche chi si tuffa sprezzante del pericolo». La medesima versione la forniscono anche i due giovani che, sul versante ferrarese, approfittano di questo torrido giugno, già ripartito dopo i temporali, per pescare in tranquillità: «Sì è vero, conosciamo diverse persone che regolarmente si tuffano nel Po. Almeno alcuni utilizzano i giubbotti di sicurezza ma le zone di secca sono sempre molto frequentate». «Bisogna conoscere - proseguono i ragazzi - e soprattutto rispettare il fiume. Se ci si avventura più in lontananza non c’è abilità di nuotatore che tenga, la corrente ti trascina via implacabile. Divieti? Mai visti cartelli o segnalazioni particolari in queste zone nonostante siano le più frequentate da pescatori e bagnanti».