Ferrara, tentò di uccidere l’amico in casa. Esce dal carcere, va ai domiciliari
Un 42enne indagato per tentato omicidio per l’aggressione di via Cavedone
Ferrara È tornato a casa sua, agli arresti domiciliari, l’uomo che nel pomeriggio del 30 novembre scorso aveva tentato di uccidere un suo amico mentre era suo ospite in via Cavedone, nel centro storico di Ferrara. L’uomo, 42 anni, di nazionalità marocchina aveva impugnato un cutter e colpito alla gola l’amico di 46 anni, suo connazionale, prendendolo alle spalle mentre questo stava cucinando. L’uomo aveva perso molto sangue, ma la lama non era andata in profondità. Un gesto sconsiderato che le prime ricostruzioni, non smentite finora, hanno dato come legato a questioni sentimentali e motivi di gelosia nei confronti di una donna.
In questi mesi le indagini sono andate avanti, ed è in corso un incidente probatorio, che anticipa alla fase investigativa l’acquisizione della prova in contraddittorio, per appurare l’entità delle lesioni e la potenziale mortalità del colpo inferto per via delle modalità e del punto del collo raggiunto. Il 42enne – difeso dagli avvocati Federico Orlandini e Giuseppe Cusato – aveva fornito la sua versione dei fatti già in sede di convalida dell’arresto. Nel frattempo le esigenze cautelari si sono ridimensionate ed è stata disposta la sua scarcerazione e l’applicazione di una misura meno impattante: dovrà rimanere nella sua abitazione di Vigarano. Proprio lì era stato individuato e arrestato dai carabinieri nel giro di poche ore dall’accaduto.
Quel giorno a dare l’allarme erano stati i vicini di casa e dei passanti dopo aver visto la vittima fuggire insanguinata da casa sua, dove aveva tentato inizialmente di rinchiudere il suo aggressore. Il 46enne (che è assistito come persona offesa dall’avvocato Massimo Bissi), era stato visto da più testimoni tirare da fuori la porta d'ingresso e al contempo chiedere aiuto a gran voce. Poi si era diretto verso la vicina via Carmelino, che incrocia via Cavedone, dove aveva chiesto a tre passanti di chiamare l'ambulanza. Gli stessi passanti avevano notato anche un altro uomo dirigersi a passo svelto verso via Carlo Mayr, passando sempre per via Carmelino. Un primo aiuto all'uomo ferito era stato dato dai vicini di casa che, sentendo le urla, si erano prima affacciati dalle finestre e poi erano scesi in strada per soccorrerlo fino all’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri. l
Daniele Oppo
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