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Botte, lesioni e umiliazioni. Ferrara, uomo violento condannato

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Pena di 5 anni e mezzo di reclusione per un 45enne

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Ferrara Cinque anni e mezzo di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici. Condanna a risarcire il danno e a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro. È la pena decisa ieri dal tribunale collegiale nei confronti di un uomo di 45 anni, accusato di pesantissimi maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna.

La procura aveva chiesto, nella scorsa udienza, una condanna ancora più pesante, a sette anni e tre mesi di reclusione, ma il tribunale ha escluso l’ipotesi aggravata dei maltrattamenti davanti al figlio minore di età, cosa che ha determinato un ovvio abbassamento della pena.

L’imputato – difeso d’ufficio dall’avvocata Marina Gionchetti – è al momento irreperibile. Nei suoi confronti verrà estesa anche la misura del divieto di avvicinamento alla donna, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Gianpaolo Remondi.

I fatti, secondo l’accusa, si sono verificati in arco di tempo lungo alcuni danni, dal 2019 fino al mese di luglio 2023, quando l’uomo è stato allontanato dalla casa familiare. Per tutto quel tempo, la donna è stata costretta a vivere in una condizione di sottomissione permanente, impossibilitata a manifestare volontà contrarie a quella dell’imputato. Non essendo economicamente indipendente, per ottenere denaro doveva rivolgersi all’uomo rispondendo alle sue richiesta con frasi umilianti come «sì, padrone». A questo vanno aggiunti episodi di aggressione, sfociati in lesioni, sebbene non denunciate al tempo dalla donna. Nel febbraio 2022, ad esempio, la vittima ha subito la distorsione di un dito della mano sinistra, giudicato guaribile in 15 giorni dai sanitari dell’ospedale di Cona. Ad aprile, con un calcio in faccia, il 45enne le ha provocato un trauma cranico e un taglio sanguinante alle labbra, anche questi medicati al Sant’Anna. A novembre le ha provocato l’avulsione di due denti e, per rincarare la dose, l’uomo le ha detto in modo sprezzante di andare a prostituirsi per poter guadagnare i soldi necessari per sistemarli. Nel giugno del 2023 l’ha presa a schiaffi e le ha tirato i capelli e le ha sbattuto la testa al muro per aver “sbagliato” la torta di compleanno per un figlio. A luglio le ha dato un pugno in faccia perché si era lamentata, facendole cadere due denti ancora, e anche questa volta invitandola a prostituirsi per poterli curare. Tra settembre e ottobre l’ha minacciata di morte e l’ha picchiata, provocandole lesioni, e poi le ha morso un dito, intimandole di andare via di casa. Un modo di fare così violento che l’uomo incuteva timore anche a una vicina di casa, spintonata in un’occasione. Poi si era fatto aiutare da terzi (non identificati) nella distruzione di suppellettili e per portarle via l’auto. l

Daniele Oppo

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