Giudizio abbreviato per lo schianto fatale sull’Adriatica a San Nicolò
Nell’incidente perse la vita Marika Cucchiarini
San Nicolò Verrà giudicato con il rito abbreviato, il ragazzo di 25 anni che nella notte tra il 5 e il 6 giugno dell’anno scorso andò a sbattere con la propria Renault Clio contro la Citroen C3 guidata da Marika Cucchiarini, 45 anni, che stava riaccompagnando a casa dalla discoteca suo figlio e tre suoi amici. A causa delle gravissime ferite dovute all’impatto tra le due auto, la donna aveva perso la vita, mentre i quattro ragazzi, al tempo diciottenni, erano rimasti feriti.
Il 25enne di San Biagio, che si trova ai domiciliari, è accusato di omicidio stradale e di lesioni aggravate. Quella notte si era messo al volante da ubriaco – il tasso alcolemico accertato con due test successivi riporta une media vicina ai 2 grammi di alcol per litro di sangue – e aveva tamponato la C3 condotta da Cucchiarini, in quel momento ferma al semaforo del cantiere presente al tempo in quel tratto di strada statale 16 “Adriatica”. Il giovane, la cui auto viaggiava a circa 80 km/h, non aveva nemmeno tentato di frenare.
Cucchiarini non era morta sul colpo ma il pomeriggio successivo nella Rianimazione dell’ospedale di Bologna, dove era stata portata in condizioni disperate tramite l’eliambulanza.
Emerge solo oggi un dettaglio dell’indagine, finora rimasto sconosciuto. Dalla consulenza tecnica cinematica dell’ingegner Jerry Mancini per ricostruire la dinamica dell’incidente era nato il sospetto che a bordo della Clio vi fosse anche un passeggero. Questo in base a quanto udito nella registrazione della chiamata al 118, nella quale gli inquirenti hanno udito una seconda voce. Le indagini ulteriori ordinate dalla sostituta procuratrice Barbara Cavallo, pur avendo individuato un possibile sospettato (l’ipotesi di reato è stata quella di omissione di soccorso per essersi allontanato dopo l’incidente), non hanno però portato ad alcuna conferma per cui si sono concluse con un nulla di fatto.
La stessa consulenza ha invece escluso che il cantiere – molto chiacchierato al tempo – abbia avuto un qualche coinvolgimento tra le cause dell’incidente.
Nell’udienza di ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo, oltre all’ammissione dell’imputato al rito abbreviato, che verrà discusso il 9 ottobre prossimo, sono state ammesse nel processo alcune parti civili: i ragazzi feriti e la suocera di Cucchiarini. Per altre persone offese vi è già stato invece il risarcimento del danno e per questo sono “uscite” dal procedimento.
L’imputato – difeso in giudizio dall’avvocato Pasquale Longobucco – ha sempre ammesso le proprie responsabilità e adesso porta il suo pezzo di croce. Già nei mesi precedenti aveva anche inviato delle sentite lettere di scuse ai parenti e alle persone coinvolte nell’incidente di quella notte.
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