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Pd Ferrara, adesso è ufficiale. Giada Zerbini nuova segretaria

Stefania Andreotti
Pd Ferrara, adesso è ufficiale. Giada Zerbini nuova segretaria

La 36enne è stata eletta in assemblea, superando Leonardo Uba. «Ricostruiamo fiducia e credibilità. Spesso siamo mancati e da quella lacuna dobbiamo ripartire». E sul partito: «Ridiamo protagonismo ai giovani»

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Ferrara I numeri erano già dalla sua parte, ma è stato solo nella tarda serata di venerdì che Giada Zerbini è stata eletta ufficialmente nuova segretaria del Partito Democratico di Ferrara, un ruolo vacante dalla crisi post-elettorale dello scorso anno. Su 114 aventi diritto, hanno votato in 108 delegati, riuniti in assemblea all’Hotel Astra. Una vittoria attesa, ma sofferta fino all’ultimo, che ha consegnato 50 voti a Leonardo Uba e 57 voti a Zerbini.

Profondo senso di gratitudine, onore della responsabilità, impegno solenne animato da grande spirito di servizio, sono state le prime parole della neo eletta alla platea di militanti dem. Zerbini, 36 anni, laureata in Storia con specializzazione in studi di genere, dopo un'esperienza nell'insegnamento oggi lavora nel settore bibliotecario. «Sento il peso delle persone che prima di me hanno creduto nei principi e nei valori che ci hanno portato qui. Questa opportunità mi avvicina alle lotte dei miei nonni, dei miei genitori, di chi è qui. Questo congresso ha dimostrato che il popolo del Partito democratico è vivo ed è pronto a rialzarsi, questo è il mandato che assumo, per cambiare davvero nel segno della discontinuità, per ricostruire fiducia e credibilità, che in questi anni si sono incrinate. Da ora l’impegno è a creare un partito del noi, per liberare le energie migliori che ci appartengono. Costruiamo ponti dentro e fuori». I ringraziamenti sono andati agli iscritti, ai militanti «e a tutti coloro che troveranno le porte aperte per rientrare, seguendo chi l’ha fatto nell’ultimo periodo». Un ringraziamento è andato anche al candidato sfidante per il confronto franco e di alto livello, che spera possa continuare. Poi dal presente lo sguardo si alza verso il futuro: il 2027 e il 2029 sono le prossime cruciali tappe elettorali. «Lavoriamo per l’unità, senza se e senza ma, non possiamo permetterci altro» è l’invito alla coesione che raccoglie un lungo applauso. «Trasformiamo i problemi dei ferraresi in risposte concrete, con coraggio, trasparenza e rinnovata energia. Spesso siamo mancati e da quella lacuna dobbiamo ricominciare, per il bene dell’economia e della società di questa città».

Mettere al centro il diritto alla casa e al lavoro, in dialogo con sindacati e associazioni di categoria, con un’attenzione particolare a petrolchimico e agricoltura. Stringere un rapporto di primo piano con Università e centri di studi per puntare all’innovazione. Sono tra i principali punti in calendario. E per quanto riguarda il partito: ridare protagonismo ai giovani, stabilire un’organizzazione orizzontale e proseguire la scuola di formazione. «Voglio comporre una segreteria unitaria coinvolgendo Leonardo e le energie che ha saputo mobilitare» è la promessa.

Uba, che ha dalla sua il 48% dei delegati dem ferraresi, ha a sua volta salutato la sala gremita. «Vi ringrazio per gli incontri e per gli scontri. È stato un percorso non facile, con un confronto interno non sempre piacevole, ma da oggi siamo un corpo solo, le due metà del cielo si uniscono – è l’augurio che stempera l’amarezza - finito il congresso inizia la vera sfida perché i nostri veri avversari non sono dentro, ma fuori dal partito. Dobbiamo iniziare a capire che per dare un'alternativa a questa città dobbiamo andare oltre le scorrettezze che ci sono state, iniziare una strada dove ci rispettiamo davvero, perché il fuoco amico ci fa male. Insieme abbiamo portato a votare circa 600 persone, possiamo essere un esempio virtuoso». Poi amplia il contesto dal locale al globale. «Si stanno consumando genocidi, guerre, situazioni drammatiche, noi oggi invece ci troviamo in un'assemblea che si esprime democraticamente sulla propria idea di città, teniamo presente questo privilegio e onoriamo la nostra libertà con l’impegno. Essere la base di un partito significa anche questo, difendere valori che sono sempre minacciati e tenerli alti come abbiamo fatto noi qui».