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Mafia nigeriana a Ferrara, si torna in appello

Daniele Oppo
Mafia nigeriana a Ferrara, si torna in appello

La corte di Bologna dovrà rivalutare l’applicazione dell’aggravante

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Ferrara Non è stata ancora scritta la parola fine nel capitolo mafia nigeriana. Non che sia atteso nulla di stravolgente, ma il dispositivo della sentenza della Corte di Cassazione che a fine maggio aveva confermato le condanne conteneva un errore, emendato una settimana dopo. Nella sostanza, gli ermellini hanno sì confermato le condanne, ma hanno rinviato tutto alla Corte d’appello perché rivaluti l’applicazione dell’aggravante della transnazionalità dell’organizzazione mafiosa, che infatti era stata annullata ma, abbastanza inspiegabilmente, senza determinare il rinvio alla corte territoriale e per questo già al tempo avevamo segnalato l’esistenza di qualche incertezza e difficoltà interpretativa.
Su questo aspetto, dunque, le difese degli imputati hanno colto, quantomeno preliminarmente, nel segno: uno dei motivi dei ricorsi (ma anche degli appelli) era basato proprio sulla correttezza dell’attribuzione della transnazionalità al cult Vikings/Arobaga attivo a Ferrara. I giudici dovranno nel caso rimotivare sul punto o potranno anche escludere l’aggravante, in base alle indicazioni contenute nelle motivazioni della Cassazione. La mancata applicazione dell’aggravante comporterebbe necessariamente un ulteriore riduzione delle pene, dopo quella già piuttosto corposa ottenuta dalla maggior parte degli imputati proprio in secondo grado. Tra chi aveva fatto ricorso figura Emmanuel Okenwa, considerato il vertice del clan Vikings/Arobaga a Ferrara, nonché uno dei componenti più importanti a livello nazionale del sodalizio criminale, che aveva sede centrale a Torino ma ramificazioni fino a Padova (dove Okenwa era anche andato a mediare un dissidio interno), dedito soprattutto al traffico di droga, ma attivo anche nella gestione della prostituzione. Okenwa, noto anche come Dj Boogye aveva visto la propria pena ridursi dai 22 anni del primo grado ai 13 anni, 3 mesi e 20 giorni della Corte d’appello. Emmanuel Albert, altro componente di spicco ad aver fatto ricorso per Cassazione, era stato condannato a 20 anni, ridotti in appello a 12 anni, 3 mesi e 20 giorni. Condanne confermate anche per altri componenti noti a Ferrara: Junior Musa, Felix Tuesday, Henry Arehobor (detto Threeman), Igbinosa Irabor e Glory Egbogun (detto Omomo) e Luky Odianose Anthony (Ubeba), soggetti di medio livello e autori dell’agguato con machete in via Olimpia Morata ai danni di uno dei capi del clan divenuto rivale - Stephen Oboh degli Eiye - che ha dato avvio all’indagine "Signal" della Squadra mobile, della Procura estense e poi dell’Antimafia di Bologna e Torino sulla presenza di un’organizzazione criminale mafiosa. Altri nomi: Shaka Abubakar, Kinglsy Okoase, Stanley Onuoha (per lui andrà rivalutata anche la misura di prevenzione dell’espulsione), Gbidy Trinity e Godspower Okoduwa. Jacob Chedjou, Igene Joel e Jonah Omon erano invece stati assolti in appello. Altri cinque imputati, giudicati con il rito abbreviato, erano stati condannati in via definitiva già nel 2023. 

Daniele Oppo

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