La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Perseguita la madre, arresto tris a Portomaggiore

Perseguita la madre, arresto tris a Portomaggiore

Inutili i tentativi di tenere il 44enne lontano dalla casa di famiglia. I carabinieri intervengono di nuovo e stavolta il magistrato lo manda in carcere

2 MINUTI DI LETTURA





Portomaggiore Se una madre sceglie di chiedere aiuto per timore del proprio figlio significa che ormai la situazione è irrecuperabile. Ed è ciò che vive da tempo una donna di Portomaggiore, costretta a sopportare le angherie e i soprusi di cui è vittima da parte del 44enne. Non sono finora bastati gli arresti, gli allontanamenti imposti dall’autorità giudiziaria e i divieti, non è servito neppure un periodo trascorso in carcere a Ferrara per farlo desistere. Ogni volta che supera il limite di una vita ai margini, eccolo di nuovo tornare sulla soglia di casa, pronto a invocare l’intervento salvifico della madre attraverso richieste di denaro e atti vili.
Sabato c’è stato un altro episodio di una lunga serie che vede mamma e figlio protagonisti di un rapporto turbolento e violento. Lei, minuta e ormai sfinita; lui arrogante e violento. Non poteva avvicinarsi a casa come aveva imposto il giudice al culmine dell’ultima scorribanda di maggio quando gli era stato vietato anche di dimorare a Portomaggiore e non solo di avvicinarsi alla madre e ai luoghi che lei frequenta, come invece era avvenuto con il provvedimento di aprile. L’altra sera, però, si è registrato un ulteriore episodio: il 44enne è tornato in paese e si è presentato davanti a casa. In quel frangente era di passaggio anche una pattuglia dell’Arma, visto che i carabinieri - memori di quanto accade da tempo e a tutela della donna - hanno rinforzato i pattugliamenti. E alla vista dei militari il figlio ha anche tentato di dissimulare la presenza. È invece stato arrestato nuovamente, questa volta per la violazione del divieto di avvicinarsi all’anziana madre. Fino a ieri è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma di Portomaggiore e a seguire i carabinieri lo hanno accompagnato in tribunale; il giudice, avendo preso atto della situazione, non solo ha convalidato l’arresto, ma soprattutto ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa di processo. Si tratta di un provvedimento cautelativo, che dovrebbe ridare un pizzico di serenità alla madre, ormai stremata. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati vari gli episodi segnalati: da gennaio non si contano più gli interventi per sedare liti o aggressioni, culminate anche con lanci di stoviglie e atteggiamenti maneschi. Di fronte a un quadro così critico, che imporrebbe anche un percorso di redenzione sociale e sanitaria, l’ultimo giudice ha optato per una misura ancora più drastica, tornando al punto iniziale ossia alla custodia in carcere. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA