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Commercio abusivo ai Lidi, i mercatini tornano in spiaggia

Commercio abusivo ai Lidi, i mercatini tornano in spiaggia<br type="_moz" />

L’allarme degli operatori. Le ricette? Dai maggiori controlli al voto a destra

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Lidi Spariti (o quasi) dalle aree di mercato dei lidi i venditori abusivi, per privilegiare (probabilmente) la spiaggia, dove la domanda dei turisti continua a imperare, nonostante le decennali campagne di informazione “Un mare di legalità”. Se fino a qualche tempo fa i mercati dei lidi erano bersagli privilegiati dai circuiti dell’abusivismo commerciale, il fenomeno oggi sembra essersi spostato sull’arenile.

Si tratta di un fenomeno in evoluzione graduale, che induce a profonde riflessioni tra i settori maggiormente colpiti, vale a dire quello del turismo balneare e, di riflesso, del commercio. Ma cosa si nasconde dietro un cambio di location da parte degli abusivi? «Indubbiamente, le battaglie per il contrasto dell’abusivismo commerciale nei mercati, compiute in questi anni, in stretta collaborazione tra associazioni di categoria, istituzioni e sindacati hanno contribuito tanto – spiega Giovanni Finotelli, presidente di Anva Confesercenti –, ma probabilmente il cambiamento è dovuto al fatto che il bagnasciuga attrae molto. La domanda in spiaggia è ancora molto alta e i profitti sono ottimi. Il lavoro di scoraggiamento e presidi di polizia locale e volontari dell’associazione nazionale carabinieri, svolti in passato, con controlli appiedati nei mercati, hanno fornito una bella spallata». Dopo la pandemia la presenza degli ambulanti abusivi tra i banchi dei commercianti dei mercati è calata gradualmente. Sull’evoluzione di un fenomeno che continua ad alimentare, tuttavia, concorrenza sleale e illegalità, ha le idee chiare Giuseppe Carli, presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari di Porto Garibaldi. «Ora occorre una soluzione anche per le spiagge – commenta Giuseppe Carli –; si è indugiato per anni in eccessivo buonismo e permissivismo. La soluzione, secondo me, è votare a destra. Se la stessa indulgenza venisse riservata ad abusivi italiani, andrebbero a prenderli con i marines e invece i venditori non regolari, ma extracomunitari, vengono ritenuti fragili, appartenenti a categorie svantaggiate. Ricordo che in spiaggia noi siamo ipercontrollati da più enti, mentre loro vendono senza licenza, senza registratore di cassa, senza Pos. È imbarazzante assistere a retate, per quanto possano essere utili, ma dopo il fuggi fuggi generale, dopo due o tre ore tutto torna come prima».

Per Luana Guietti, segretaria nazionale del sindacato DonnedaMare, nonché funzionaria della Cesb, cooperativa degli stabilimenti balneari dei lidi Estensi e Spina, «il fenomeno dell’abusivismo si è ridimensionato anche in spiaggia, ma c’è. Durante un incontro in prefettura dello scorso anno si è detto che forse le nostre spiagge hanno perso appeal per gli abusivi, ma ci saranno ragioni ben più profonde per il loro spostamento. Un valido supporto, oltre alle campagne di informazione, spesso disattese dai turisti, può arrivare da passaggi frequenti delle forze dell’ordine. La loro presenza costante sull’arenile può essere un valido deterrente». Intanto gli abusivi si sono attrezzati anche con il ricorso a strutture mobili per il trasporto di grucce ricolme di capi di abbigliamento da esporre sulla battigia.l

Katia Romagnoli

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