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Bondeno, cane non restituito. «Non sono una ladra, lo sto curando»

Bondeno, cane non restituito. «Non sono una ladra, lo sto curando»<br type="_moz" />

Il caso dell’Amstaff portato a Modena. Il racconto della donna che ha trovato Zoe: «L'ho vista sull'argine, mi è venuta incontro e nessuno la stava cercando. Era ferita alla testa ma ora migliora». La ricostruzione 

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Bondeno «Zoe sta bene». La donna che custodisce il cane femmina scomparso da Bondeno, su cui indagano i carabinieri matildei, ha scritto al nostro giornale. Lunedì 16 giugno la donna s’è presentata in uno studio veterinario modenese per far visitare Zoe, un Amstaff di circa quaranta chili. La veterinaria che lo ha controllato e sottoposto ad una serie di accertamenti per verificarne il buono stato di salute lo ha trovato in buona forma senza segni di maltrattamenti.

Va però annotato come sia diversa la versione della donna su quanto accaduto sabato 14 giugno sull’argine tra Bondeno e Finale. «Oltre la metà dell’argine avvisto un qualche cosa in lontananza che mi sembrava sinceramente un sacchetto del pattume buttato al lato della strada inizialmente - ha scritto la donna, rimasta anonima, ma che dimostra di conoscere bene quella zona - Poi riconosco le sembianze di un cane, fermo la macchina a distanza di cinquanta metri, scendo e mi chino per vedere se il cane fosse amichevole o attaccasse. Zoe mi è corsa addosso, mi ha riempito di baci, leccandomi tutta la faccia ed in quel momento noto che stava sanguinando dalla testa».

La donna ha ripercorso di aver aperto lo sportello e visto salire prima di darle soccorso. Dopo circa mezz’ora, ha iniziato a chiedere in giro di chi fosse il cane. «Nessuno, ripeto nessuno lo stava cercando», ha ribadito. Lunedì 16 giugno s’è dunque presentata dalla veterinaria modenese con due amiche. La veterinaria si è messa in contatto con il proprietario, dando loro il numero di telefono di colui a cui fa riferimento il microchip correttamente inserito.

L’immagine del numero mandata dalla donna mostra però che una cifra era diversa, quindi i tentativi non hanno portato frutto auspicato un po’ da tutti e quindi - stando sempre alla sua ricostruzione - non è stato possibile mettersi in contatto con il proprietario, che nel frattempo aveva denunciato ai carabinieri la sparizione del cane, avanzando anche un’ipotesi di furto.

La donna si è presentata come attivista per i diritti degli animali, fugando i dubbi sulle sorti dell’Amstaff apparsi sui social. «Ripeto che Zoe sta meravigliosamente e sta guarendo nei migliori dei modi. Se avessi voluto toglierle il chip, cambiarlo, smagnetizzarlo o modificarlo tramite il codice che avete pubblicato, avrei potuto benissimo farlo. Invece Zoe il chip lo ha ancora e la sto solamente curando». Le indagini proseguono e anche l’attivista ha spiegato di aver sentito gli inquirenti per raccontare l’accaduto. Nel frattempo Zoe non è ancora tornata a Bondeno. «Da soccorritrice sono passata per ladra», s’è rammaricata la donna al termine delle sue sommarie informazioni.

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