Alessandro Coatti, l'ultimo saluto a Longastrino dopo l'autopsia
La salma del biologo 38enne ucciso in Colombia è rientrata in Italia ed è stato rilasciato il nulla osta per funerale e sepoltura
Longastrino Tempi rapidi: mercoledì è stata effettuata l’autopsia a Roma e ora la salma di Alessandro Coatti è finalmente tornata a casa e lunedì nella chiesa di Longastrino sarà dato l’ultimo saluto al biologo di 38 anni ucciso in Colombia, mentre si trovava in vacanza. Lunedì la salma era arrivata a Ravenna via Francoforte, per l’autopsia andava indicato anche un perito di parte e Gabriella Azzalli, da sempre il legale di famiglia, ha individuato Alessandra Bergonzini e mercoledì assieme al padre Gabriele Coatti sono andati a Roma. A seguito dell’autopsia è stato rilasciato il nulla osta per poter così consentire lo svolgimento del funerale.
«Nella mia qualità di legale di fiducia di Gabriele Coatti e Sandra Lovato, genitori di Alessandro Coatti - commenta l’avvocato Azzalli -, informo che la dottoressa Angela Scorza, pm presso la Procura del Tribunale di Ravenna (in passato a Ferrara, ndr) ha rilasciato stamane (ieri, ndr) il nulla osta per la sepoltura di Alessandro. I funerali si terranno lunedì 30 giugno alle ore 9 nella Chiesa di San Giuliano a Longastrino di Argenta, ove il feretro arriverà direttamente da Ravenna. Dopo la messa, la tumulazione nel cimitero locale. Credo che l’intera comunità dei comuni di Argenta e di Alfonsine non mancherà di dimostrare la vicinanza, l’affetto e la stima nei confronti di questa famiglia che sta affrontando una prova che non potrebbe essere più dura. Credo anche occorrerà tempo per comprendere appieno quanto è andato perduto con la scomparsa di Alessandro. Senza alcun dubbio avevano detto bene i suoi insegnanti del Liceo scientifico di Argenta, quando all’indomani della notizia hanno pubblicamente affermato che la mattina dopo quel maledetto giorno il mondo si è risvegliato più povero. Non disperdere tanta ricchezza umana e di sapere dovrà essere l’obiettivo comune».
Intanto, come scritto nei giorni scorsi, in Colombia sono state arrestate quattro persone accusate dell’omicidio del biologo argentano, ucciso e fatto a pezzi lo scorso 6 aprile a Santa Marta, in Colombia, dove si trovava in vacanza. Risale a sabato in diverse città della Colombia (Bogotà, Santa Marta, Medellin e Arjona-Bolivar) l’esecuzione dei quattro provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità giudiziaria del Dipartimento di Magdalena, nei confronti di altrettanti cittadini colombiani (tre uomini e una donna) ritenuti responsabili in concorso dell’omicidio di Coatti. Dagli accertamenti eseguiti sul computer del ricercatore italiano, impiegato a lungo alla Royal society of biology inglese, gli inquirenti sono riusciti a stabilire che lo scorso 4 aprile la vittima avrebbe conosciuto online una persona con cui aveva pianificato una gita a Minca, località della “Sierra Nevada de Santa Marta” (un massiccio montuoso della Colombia settentrionale): sarebbe stato solo il pretesto per poter attirare Coatti in una trappola.
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