La Nuova Ferrara

Ferrara

L’episodio

Allagamento a Ferrara, fango e melma in viale Cavour

Allagamento a Ferrara, fango e melma in viale Cavour

Dopo l’acqua fuoriuscita nella notte la situazione è tornata alla normalità. Disagi alla Quisisana

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Dopo una notte di emergenza, una mattina di disagi. Oggi (28 giugno) il tratto di viale Cavour compreso tra via Tazzoli e via Ariosto, interessato dalla rottura delle rete idrica in tre punti, era ancora un cantiere febbrile, una corsa contro il tempo da parte dei tecnici di Hera per riparare il guasto e tornare alla normalità. L’acqua era già in buona parte defluita, ma fango e melma ricoprivano ancora il controviale, così come le auto in sosta erano sottoposte a vigorose operazioni di autolavaggio. I disagi per l’interruzione del servizio idrico poteva interessare potenzialmente 250 utenze,  ma secondo quanto comunicato da Hera e Comune, le conseguenze sono state più limitate. Non abbastanza comunque da evitare problemi a negozi e famiglie. Alla Tabaccheria Cavour, ad esempio, fin dal mattino erano a secco. Pochi metri più avanti, invece, al panificio i rubinetti erano funzionanti.

Al Café, all’altezza di via Tazzoli, invece, dopo aver evitato il peggio aprendo i pozzetti per scongiurare l’allagamento, e una notte trascorsa a pulire, questa mattina l’esercizio era perfettamente operativo. Due residenti in via Cittadella, addirittura, si sono accorti dell’allagamento guardando i social, e non hanno avuto problemi di erogazione d’acqua. L’emergenza più grossa, invece, l’ha subita la Casa di Cura Quisisana, in assoluto il sito più sensibile del tratto di strada coinvolto. L’acqua ieri sera ha invaso i seminterrati, causando danni a macchinari come apparecchiature oculistiche ed ecografi. Per ore non è stato possibile effettuare nuovi ingressi, bloccate anche le uscite (per fortuna non ci sono state situazioni di emergenza). Questa mattina mancava l’acqua e in attesa del ripristino previsto attorno alle 14 era stato assicurato l’intervento di un’autobotte. Fuori uso ascensori e montascale, e tutto il personale – con l’ausilio anche di ditte di servizi di pulizia – impegnato in un enorme lavoro extra per asciugare, pulire e mettere in salvo il materiale. Ma la prima preoccupazione, come sottolinea il direttore sanitario Francesco Sannino “è garantire la continuità assistenziale ai nostri pazienti, tutti degenti provenienti dagli ospedali provinciali e da Cona: 34 ricoverati al primo piano e 28 al secondo. Ieri alle 22 riposavano tutti, e siamo riusciti a evitare loro i disagi, ma abbiamo e stiamo affrontando una situazione difficilissima”