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A Ferrara alberghi e market fanno da soli: incassi dei rifiuti a rischio

Stefano Ciervo
A Ferrara alberghi e market fanno da soli: incassi dei rifiuti a rischio

Una nuova regola consente la gestione privata alle utenze non domestiche

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Ferrara È passata un po’ sotto traccia la modifica del Regolamento rifiuti approvata la scorsa settimana in Consiglio comunale, ma una delle novità introdotte per adeguarsi alla nuova normativa nazionale, cioè la legge 193/2024, potrebbe avere effetti non trascurabili sul mercato locale dei rifiuti, e di riflesso anche sulla maxi-gara ormai prossima al varo. Con la modifica dell’articolo 4, di fatto, si dà via libera all’uscita parziale dalla Tari di intere categorie di utenze, quelle non domestiche, che siano in grado di organizzare da sé la raccolta e l’avvio a recupero dei propri rifiuti urbani. Ed è proprio un contenzioso giudiziario aperto a Ferrara, ormai quattro anni fa, a dare l’idea dell’impatto che potrebbe avere questa “clausola d’uscita” sugli incassi del gestore.

La nuova formulazione prevede che «le utenze non domestiche possono conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti urbani, previa dimostrazione di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l’attività di recupero dei rifiuti stessi»; e che queste attività «sono escluse dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti. Le medesime utenze effettuano la scelta di servirsi del gestore del servizio pubblico o del ricorso al mercato per un periodo non inferiore a due anni».

Tra coloro che potrebbero trovare conveniente servirsi di questa possibilità ci sono le grandi aziende, market e alberghi. Nel 2021 fu proprio il ricorso dell’IperTosano al tribunale di Bologna a far “scoprire” le possibilità e i rischi di una sottrazione d’interi pezzi di attività al servizio pubblico. Allora il colosso dei market sosteneva che l’enorme quantità d’imballaggi prodotti (teli e confezioni in plastica, cartoni, nastri, legacci ecc.) poteva essere assimilato a rifiuti speciali, e non Rsu, e come tali gestiti autonomamente: per cui contestava a Hera, che ha appunto sede a Bologna, il pagamento del corrispettivo di quasi 123mila euro. Il Comune di Ferrara si era schierato a fianco di Hera, appunto per non perdere questi incassi, ma ora con la nuova legge c’è una corsia preferenziale per coloro che vorranno uscire parzialmente dal servizio pubblico, anche se non a tutte le tipologie aziendali potrebbe convenire. 


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