Funerale a Coatti, a Longastrino l’addio sulle note di Battiato
Chiesa gremita per salutare il biologo 38enne ucciso in Colombia
Longastrino Ultimo saluto sulle note di Franco Battiato e Mango. Fuori dalla chiesa risuonano “La cura” e “La rondine”, due brani che accompagnano con delicatezza e rispetto l’addio ad Alessandro Coatti, biologo 38enne ucciso e fatto a pezzi in Colombia lo scorso aprile. Coatti, originario di Longastrino (Argenta), si trovava in Sudamerica per una vacanza quando è stato massacrato. Nei giorni scorsi l’autorità giudiziaria del dipartimento di Magdalena ha eseguito quattro provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti cittadini colombiani, ritenuti responsabili, in concorso, del delitto. “Ho provato in questi mesi – ha detto il parroco durante il rito – a mettermi nei panni dei genitori di Alessandro, panni molto scomodi. Panni che ti fanno sentire freddo e caldo in contemporanea. La Via Crucis, in un certo senso, è terminata”.
In tanti hanno affollato la chiesa per dire addio al 38enne. “Alessandro – ha poi affermato la cugina - era una persona fantastica, per me era come un fratello con cui potevo parlare e confrontarmi, al quale potevo chiedere consigli e al quale mi ispirerò sempre”. Sfidando l’emozione la cugina ha elencato le doti del biologo assassinato: “Era molto intelligente, socievole, altruista e empatico”. Coatti dopo gli studi alla Normale di Pisa si era trasferito a Londra per lavoro e là viveva principalmente. “Ogni volta che avevo bisogno, anche se non ci vedevamo spesso, c’era. C’è sempre stato e ha lasciato un vuoto enorme in tutti”.