Argenta, operaio ferito dalla gru crollata: messa alla prova per l’imprenditore
Il giudice ha accolto la richiesta della misura alternativa
Argenta Ha ottenuto la messa alla prova il titolare della ditta di Padova finito a processo per lesioni a seguito di un grave infortunio sul lavoro avvenuto nel luglio di due anni fa nella zona industriale nord Sant’Antonino di Argenta.
Un operaio che stava lavorando su un ponteggio durante le operazioni di rimozione dell’eternit da un capannone venne travolto e schiacciato dalla gru impiegata per calare i pannelli a terra. Il macchinario, alto una ventina di metri, si era improvvisamente svincolato dal suolo ed era crollato finendo addosso all’impalcatura su cui si trovava l’operaio edile. L’uomo, dipendente della ditta esterna di Padova incaricata di eseguire la rimozione, riportò traumi gravissimi e venne trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale Maggiore di Bologna, in Rianimazione, e dovette poi affrontare una lunghissima convalescenza, rimanendo ricoverato per mesi. A rispondere delle conseguenze dell’infortunio sul lavoro era stato chiamato il titolare della ditta padovana che stava provvedendo alla rimozione dell’eternit per conto di un’azienda argentana, in via Copernico, in vista della successiva installazione di un impianto fotovoltaico. Sul posto era intervenuto il personale dell’emergenza sanitaria 118, che con un carrello elevatore aveva raggiunto a tre metri di altezza lo sventurato operaio, rimasto intrappolato a testa in giù, per prestargli le prime cure e stabilizzarlo. A effettuare gli immediati rilievi di legge erano stati gli ispettori della Medicina del Lavoro dell’Ausl arrivati insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri delle stazioni di Argenta e Santa Maria Codifiume.
La procura (pm Isabella Cavallari) aveva disposto il sequestro del cantiere e avviato gli accertamenti sulla gru per determinare le cause del crollo e verificare se fossero state adottate tutte le misure necessarie perché venisse manovrata in sicurezza.
Il titolare dell’azienda padovana proprietaria della gru era stato citato a giudizio per lesioni personali colpose. Ieri l’imputato ha ottenuto la misura alternativa della messa alla prova, e il procedimento è stato aggiornato a dicembre, quando il giudice valuterà l’idoneità del percorso di lavori di pubblica utilità predisposto dall’Uepe (ufficio esecuzioni penali esterne). Al termine del percorso, se la messa alla prova sarà ritenuta andata a buon fine, l’uomo vedrà estinto ogni suo debito con la giustizia.
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