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Ambulanze, la lunga attesa: Ferrara e Cento oltre i limiti

Ambulanze, la lunga attesa: Ferrara e Cento oltre i limiti<br type="_moz" />

I tempi di intervento risultano di 4 minuti più lunghi rispetto a quanto prescrive la legge

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Ferrara Quando si parla di ambulanze si sa, ogni secondo conta. La legge è chiara sui tempi di intervento dopo la chiamata del 118: fino ad 8 minuti nelle città con oltre 25mila abitanti e 18 minuti nei comuni con una popolazione inferiore.

I dati della provincia ferrarese però fanno scattare l’allerta similmente a quanto accaduto già in altre come Modena. A Ferrara il tempo medio di risposta ammonta a 12 minuti, quattro in più dei limiti di legge. Situazione identica a anche a Cento, l’altro Comune oltre i 25mila abitanti, dove anche in questo caso passerebbero in media quattro minuti di troppo tra la chiamata di soccorso e l’arrivo dei mezzi preposti.

Tra i 12 ed i 18 minuti, quindi in regola con le norme vigenti, si trovano Lagosanto, Portomaggiore, Comacchio, Argenta, Terre del Reno, Voghiera, Bondeno, Fiscaglia, Ostellato, Codigoro, Copparo, Mesola e Poggio Renatico. “Sfora” di poco invece Goro con 19 minuti per un intervento. Le attese toccano in 20 minuti a Masi Torello, Tresignana e Vigarano Mainarda. Fanalini di coda Riva del Po e Jolanda di Savoia rispettivamente con 23 e 24 minuti.

I dati forniscono anche un quadro preciso del carico di lavoro al quale sono sottoposti gli operatori delle ambulanze. Nel 2024 a Ferrara sono stati ben 842 i casi da “codice rosso”, staccatissima Comacchio con 175 seguita da Cento con 170.

Numeri a tre cifre anche per Argenta (122) e Copparo (105) mentre Bondeno e Portomaggiore si fermano rispettivamente a 95 ed 84. Non superano invece i venti interventi gravi durante l’anno Goro, Voghiera, Masi Torello e Jolanda di Savoia. Delicata la situazione a Riva del Po dove coincidono un buon numero di “codici rossi” (53) assieme ai temi lunghi di attesa come spiegato poco fa.

«La risposta pubblicata sul proprio sito dalla Regione Emilia-Romagna non placa la preoccupazione sul mancato rispetto dei tempi previsti dalle specifiche norme per i soccorsi del 118 sul territorio regionale». È quello che ha ribadito il presidente del Gruppo Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Pietro Vignali, tornando sulla questione da lui sollevata dei mezzi di soccorso in ritardo in Emilia-Romagna. «Nell’indicatore D09Z dei Lea, oltre che nella normativa nazionale recepita dalla Regione Emilia-Romagna con la Dgr 3492/2003, il tempo massimo di intervento dopo la chiamata al 118 deve essere di 8 minuti nelle città con più di 25.000 abitanti, considerate centri urbani. Per i territori comunali con popolazione inferiore considerati extraurbani la Regione Emilia-Romagna ha individuato il target dei 18 minuti – ha proseguito il consigliere regionale di Forza Italia – In Emilia-Romagna sono 50 i comuni extraurbani che non rispettano questa tempistica e 28 quelli urbani di cui 9 capoluoghi di provincia su 10. Si tratta del servizio 118 per circa la metà della popolazione regionale. Non importa la media su tutto il territorio regionale ma il tempo medio per ogni singolo comune. Altra importante considerazione è che nella stessa risposta si citano dati del 2024 mentre quelli da me evidenziati, sono aggiornati al trimestre che va dal 1° febbraio al 30 aprile di quest’anno».

«La priorità è garantire equità di accesso al servizio su tutto il territorio regionale», ha concluso Vignali.l

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