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Gianni Meletti chiude la bottega ad Argenta. «Grazie a chi è passato negli anni»

Giorgio Carnaroli
Gianni Meletti chiude la bottega ad Argenta. «Grazie a chi è passato negli anni»

L’alimentari tabacchi di via Celletta abbassa la serranda il 1° agosto: era aperto dal 1953. Gianni invece aveva «cominciato a 14 anni quando il negozio era intestato a mamma Ivana»

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Argenta «Non l’ho detto a nessuno, né a mio figlio né a mia mamma e nemmeno alla clientela. Chiudo il negozio di alimentari il 1° agosto: lo sa solo Letizia, la mia compagna e voi de La Nuova Ferrara». Chi parla è Gianni Meletti, titolare della bottega di generi alimentari e tabacchi di via Celletta 66A ad Argenta. Sulle motivazioni relative a questa scelta, sicuramente meditata e sofferta, Gianni non si nasconde e come è nel suo stile sincero e aperto lo spiega con estrema chiarezza e senza ipocrisie. «L’età (68 anni; ndr) è quella che è – precisa Meletti – e poi il mio scopo l’ho raggiunto visto che avevo intenzione di chiudere a marzo per una questione di pensione, poi rimandata a fine anno e, invece, ragionando che ad agosto si lavora poco, allora ho deciso di fare questa scelta l’1 agosto».

L’idea di portare avanti una tradizione è stato come un faro per lui, fin da giovane e per anni di lavoro ininterrotto, ma ora c’è una nuova avventura che lo attende: «Veramente voglio riposarmi – spiega – e soprattutto vorrei fare il nonno, dedicare il tempo ai nipoti e anche al mio hobby preferito: la bicicletta. Quando dico riposarmi è perché io non ho mai fatto un giorno e nemmeno una settimana di ferie. Ho sempre pensato di dare un servizio all’affezionata clientela continuando una tradizione iniziata nel 1953. Ho cominciato a 14 anni quando la bottega era intestata a mia mamma Ivana Salicini quindi sono nato qui dentro: sei mesi lavoravo da altre parti, mentre i restanti qui dietro al bancone, fin quando ne sono diventato il titolare».

Ci sono prodotti che mancheranno tanto agli argentani che frequentavano la sua bottega, in particolare la mortadella, per la quale Meletti è famoso in paese: «Sono cinquant’anni che sono fedele ad una sola marca – aggiunge – e se piace vuol dire che chi la fa ha il palato fino. Non è come i grandi salumi: in questa ricetta c’è passione e il sapore dipende solo da chi la mette insieme».

Tra famiglia e hobby inizia dunque un nuovo capitolo della vita di Gianni, senza il camicione bianco da bottega. La bici sarà una nuova migliore amica? «Sono passato a quella assistita ed è una meraviglia perché riesci a fare dei giri più lunghi e non fai fatica. Normalmente esco due volte la settimana ma mi sa che, andando in pensione aumento. Il mio lavoro? Bello davvero, sempre a contatto con la gente… ecco questo mi mancherà. Anzi colgo l’occasione per salutare tutta la clientela, dicendo a tutti semplicemente grazie».

Il passo è imminente, questa volta per davvero, anche se per almeno cinque anni le voci della chiusura correvano in paese: «Ogni anno qualcuno le metteva in giro: solo adesso è reale. Riposarmi? Certo, soprattutto sotto l’aspetto mentale. La gestione di un’attività commerciale, con le norme che cambiano ogni giorno, per uno come me che non ama il computer è deleterio e per fortuna che mi ha aiutato Letizia. Se qualcuno pensa che sto scappando – conclude Gianni Meletti – si sbaglia perché non fa parte del mio modo di vivere». E sicuramente quella bottega in via Celletta 66A sarà sempre ricordata con un grande sorriso.