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Saldi estivi al via sabato 5 luglio. Anche a Ferrara è caccia agli sconti

Saldi estivi al via sabato 5 luglio. Anche a Ferrara è caccia agli sconti

Fino al 2 settembre il periodo dell’anno che vale il 12% del fatturato della moda. Amelio (Confcommercio): «Vediamo come l’effetto clima influenzerà le vendite»

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Ferrara Al via la stagione dei saldi estivi praticamente in tutta Italia: da sabato 5 luglio e per i prossimi sessanta giorni sarà caccia allo sconto più interessante, in un vantaggioso quanto “invitante” mix di convenienza, qualità dei capi e professionalità dei commercianti. Secondo le stime dell’ufficio studi nazionale di Confcommercio saranno 16,1 milioni le famiglie che approfitteranno dei saldi per una spesa media di 203 euro a nucleo famigliare (pro capite 92 euro): i saldi estivi rappresentano il 12% del fatturato nel settore della moda con un indotto di 3,3 miliardi di euro. Si concluderanno in Emilia Romagna martedì 2 settembre.

«Oggi ragionare in termini di saldi – commenta Marco Amelio, presidente provinciale di Confcommercio Ferrara e vicepresidente regionale della stessa confederazione – significa dare evidenza, non solo ad un segmento certamente importante della fondamentale filiera del terziario, ma ampliare l’evento ed il suo significato al tema centrale dell’accoglienza e dell’ospitalità che i saldi possono produrre nei confronti dei visitatori, dei turisti e del tessuto sociale. Dobbiamo inoltre tenere conto di come l’effetto clima potrà influenzare le vendite».

«Con i saldi estivi – dichiara Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia Confcommercio – invitiamo i consumatori a scoprire le vere occasioni che i nostri negozi hanno da offrire in questo periodo di grande confusione. I saldi sono un momento importante per fare shopping di qualità, risparmiando e vivendo appieno la vitalità delle nostre città. Comprare nei nostri negozi significa mantenere vivo il cuore pulsante delle comunità locali e preservare occupazione e identità territoriale”, chiude Felloni.

I consigli

Federazione Moda Italia e Confcommercio, come consueto, danno alcune indicazioni utili ai clienti. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio. Quanto alla prova dei prodotti, non c’è obbligo, tutto è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Per i pagamenti, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Infine c’è l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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