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Pochi agenti di Polizia, ma a Ferrara niente rinforzi

Pochi agenti di Polizia, ma a Ferrara niente rinforzi<br type="_moz" />

Caputo Rosa (Cgil): «Da noi il personale non sarà potenziato». «Tanti pensionamenti e poco ricambio, rischiamo il collasso»

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Ferrara La Polizia di Stato è in sofferenza. Ci sono sempre meno agenti, non arrivano i rinforzi estivi e i pensionamenti sono nettamente più alti delle nuove assunzioni. «Se il quadro a livello nazionale è preoccupante, per Ferrara la situazione potrebbe essere critica». A lanciare l’allarme è il segretario generale provinciale Silp Cgil Massimiliano Caputo Rosa che dipinge un quadro su cui è necessario riflettere.

Cosa succede «Nessun potenziamento di personale è previsto a Ferrara e provincia nelle prossime assegnazioni ministeriali di inizio settembre sia per la Questura e sia per le specialità della Polizia stradale e della Polizia ferroviaria - spiega Caputo Rosa -. Una decisione incomprensibile, se si pensa che la carenza di organico nella sola Questura supera il 20% e nella Polizia stradale il 50%. Numeri che spaventano e che mettono sotto pressione tutte le lavoratici e i lavoratori di polizia, con condizioni di lavoro altamente stressanti». Da qui la necessità di intervenire pubblicamente, anche alla luce «degli ultimi avvenimenti e manifestazioni a Pontelagoscuro. I cittadini hanno diritto di sapere in che direzione vanno certe scelte del governo».

Una situazione preoccupante, «soprattutto per una Questura piccola come la nostra, mentre i dipendenti diminuiscono a causa dei pensionamenti (circa 20 nel 2024 e 20 al primo settembre 2025) senza un adeguato ricambio, l’età media ed il lavoro aumentano, costringendo i dipendenti a grandi sacrifici personali attraverso ore di straordinario obbligatorio, cambi turno e impiego su giornate di riposo», spiega il sindacalista. «Una condizione critica esasperata inoltre dalle numerose richieste mensili da parte del Ministero dell’Interno, per l’invio di personale in aggregazione presso altre province, oltretutto in un periodo in cui i dipendenti usufruiscono delle ferie estive».

Le ricadute negative sono molteplici, «ad iniziare dalla scarsa sicurezza per gli operatori di polizia che lavorano sul territorio. Con una sola pattuglia per turno è difficile pensare che sia assicurata la loro incolumità durante interventi in contesti difficili. Gli stessi cittadini, soprattutto anziani, non possono beneficiare di una diffusa attività di contrasto alla microcriminalità, con il conseguente aumento di insicurezza soprattutto nei quartieri più periferici della città. Impossibile con questi numeri fare prevenzione, attività principale della Polizia di Stato, ma anche dare seguito alle innumerevoli deleghe per attività di polizia giudiziaria».

A quanto pare «il Governo in carica non ha ancora ad oggi attuato una progettualità del sistema sicurezza per il Paese; impensabile risolvere i problemi menzionati con l’emanazione di nuove norme repressive, lo stesso impiego dei militari nella cosiddetta operazione “Strade Sicure” appare più che altro una operazione di facciata. Un’idea di sicurezza che ci preoccupa, lo strumento del panpenalismo e la militarizzazione del sistema sicurezza, rischia solo di far perdere alla Polizia di Stato la funzione civile e democratica». Infine, «da sempre come Silp Cgil ci battiamo per maggiori investimenti, per garantire assunzioni straordinarie, più strumenti e mezzi per il contrasto alla criminalità, ma purtroppo i nostri richiami per interventi concreti restano inascoltati. Basti pensare che a livello nazionale a fronte di circa 7mila pensionamenti all’anno, non si riescono a garantire più di 4mila assunzioni. Facciamo appello alle istituzioni locali e della nostra Regione, affinché si impegnino per dare una svolta a questa lenta deriva della Polizia di Stato di Ferrara, che non sembra intravedere soluzioni nel breve periodo».l

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