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L’aria ferrarese non cambia: “scadente” un giorno su tre

Andrea Mainardi
L’aria ferrarese non cambia: “scadente” un giorno su tre

Nel 2024 le temperature regionali minime sono state le più alte dal 1961. Confermata la leggera tendenza positiva da Arpae sulle polveri sottili

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Ferrara Come di consueto l’agenzia Arpae ha diffuso il report annuale riguardante la qualità dell’aria nella provincia di Ferrara, che analizza l’andamento dei vari parametri riguardanti le temperature e l’inquinamento rilevati dalle proprie centraline nel 2024. Partendo dalle temperature, già bollenti anche nel 2025, Arpae nota come l’anno scorso sia stato a livello regionale «l’anno più caldo dal 1961, per temperatura media e minima, e il terzo più caldo in termini di temperatura massima, dopo il 2022 e il 2023.
L’inverno meteorologico (dicembre 2023, gennaio e febbraio 2024) è stato il più caldo dal 1961, con una temperatura media di 6,62 °C, superiore alla norma climatica (1991 – 2020) di 2,76 °C mentre la primavera è stata caratterizzata da intensa variabilità termica ed è risultata comunque la quarta più calda dal 1961, con un valore medio di 13, 35 °C rispetto ai 12,41 °C attesi. Infine l’estate è stata molto calda, la quarta più calda dal 1961, con un valore medio di 24,03 °C, superiore al clima 1991-2020 di +1, 54 °C e i mesi più caldi sono stati luglio e agosto».
Venendo al capitolo inquinamento, Arpae ha cinque stazioni di monitoraggio nella provincia ferrarese: la più “antica” rileva il traffico urbano ed è collocata in corso Isonzo dal 1990. Vi sono poi quelle adibite al monitoraggio rurale di Gherardi (dal 1998) ed Ostellato (2008). Sempre dal 2008 la stazione di Villa Fulvia analizza il fondo urbano mentre quella di Cento il fondo suburbano (dal 2007). Ad essere attenzionate sono sempre le cosiddette polveri sottili ovvero quel particolato inquinante e dannoso per la salute compreso tra i 10 ed i 2.5 micrometri. Per quanto riguarda i PM 10 il valore limite giornaliero è di 50 microgrammi per metro cubo mentre quello annuale scende a 40 microgrammi. A Ferrara i parametri sono stati rispettati spiega Arpae: «Nel 2024 la stazione da traffico di corso Isonzo ha registrato 38 superamenti del valore limite giornaliero, ma considerato che nel corso dell’anno hanno avuto luogo alcuni episodi di trasporto di polveri sahariane, è stata effettuata la valutazione di questi contributi al fine di procedere allo scorporo degli stessi. In considerazione di ciò il numero di superamenti scende a 35 che corrisponde ai limiti di legge».
Lo stesso dicasi per i valori annuali: «Tutte le stazioni hanno misurato una media annuale inferiore al valore limite annuale di 40 microgrammi per metro cubo; la stazione di traffico di corso Isonzo è quella con valore più alto pari a 27 microgrammi». Buone notizie arrivano anche dagli sforamenti dei valori relativi alle polveri PM 2.5: «Il valore limite per la concentrazione media annuale di PM 2.5 (25 microgrammi) è stato rispettato in tutte le stazioni di misura. La natura secondaria di questo inquinante, quindi la sua elevata diffusione spaziale, si traduce in concentrazioni generalmente omogenee in tutte le stazioni di misura, anche se collocate in aree diverse e lontane fra loro». In generale una piccola ma costante tendenza che vede i valori pian piano diminuire è stata notata a partire dal 2015: «Nell’ultimo decennio – prosegue Arpae – il valore limite annuale è stato rispettato in tutte le stazioni e i dati del 2024 rientrano nella variabilità del periodo. Il trend indica una lievissima diminuzione per tutti i siti, seppure gli ultimi due anni presentino una sostanziale stabilità».
Infine Arpae analizza complessivamente la qualità dell’aria per il 2024: «È risultata “Buona” o “Accettabile” complessivamente in 266 giornate, corrispondenti a circa il 73% dell’anno. Per il restante periodo, 99 giornate (27%), la qualità dell’aria è risultata “Mediocre” o “Scadente”, situazione determinata dal superamento del valore limite di PM10 oppure del valore relativo all’ Ozono».
Andrea Mainardi
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