Ferrara, in Krasnodar il cantiere si “mangia” il mercato. Ambulanti spiazzati
Il potenziamento della rete geotermica ha costretto quattro esercenti a spostarsi. Finotelli (Anva): «Nessuno ci ha avvisato, siamo arrabbiati e dispiaciuti»
Ferrara «Questa mattina siamo arrivati alle 7 e ci siamo trovati un cantiere che interessava parte delle concessioni mercatali. Ci saremmo aspettati almeno una comunicazione preventiva. Nemmeno i vigili urbani sapevano nulla». Non fa sconti Giovanni Finotelli, esercente ambulante e presidente di Anva Ferrara (Associazione nazionale venditori ambulanti), in seguito alla mattinata di disagi che hanno dovuto subire i venditori che ogni sabato compongono il mercato di viale Krasnodar. Senza che ci fosse stato alcun avviso, il vicino cantiere Hera per il potenziamento della geotermia (partito ad inizio giugno e dalla durata prevista di 224 giorni) è avanzato da via Bardellini fino ad occupare alcuni posteggi solitamente dedicati agli ambulanti. Il tutto senza che nessuno, a partire dall’assessorato competente, sapesse nulla o avesse diramato un qualche avviso preventivo.
«Il disagio è enorme. Come ben sa chi è del mestiere – prosegue Finotelli – anche uno spostamento di un metro per una bancarella fa una grande differenza in negativo. Oggi ci siamo arrangiati spostando quattro esercenti nei posti liberi disponibili ma non è la stessa cosa. Come tutti i miei colleghi sono dispiaciuto, rammaricato ed arrabbiato. Si parla tanto di aiutare il piccolo commercio ma questa è la realtà concreta dei fatti». Tra i commercianti c’è tanta amarezza: «La clientela è molto abitudinaria – spiega Daniele Zanni – quindi questa situazione ci crea dei problemi. Vedremo ora quante settimane durerà e soprattutto dove proseguirà». A fare da eco è Pier Carlo Baglioni: «Già nelle scorse settimane avevamo visto il cantiere ma stamattina ce lo siamo trovato nell’area mercatale. Per fortuna, in accordo con la Polizia commerciale, tutti siamo riusciti ad aprire ma per un attimo abbiamo temuto non fosse possibile. Nessuno sapeva che il cantiere ci avrebbe invaso. Chi è stato spostato purtroppo dovrà sicuramente fare i conti con un calo dei guadagni».
Romano Mazzoni è tra coloro che hanno dovuto “traslocare” dal solito posteggio del sabato: «Senza nessun preavviso ci siamo trovati in questa situazione di grande disagio. Sono comunque riuscito ad usufruire di un posto vuoto ma ero davvero indeciso se aprire oppure andare a casa. Possibile che nessuno abbia inviato una Pec in merito o anche solo fatto una telefonata? Per me questa è praticamente una giornata di lavoro persa».
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