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L’attività

Buonacompra, Lavinia dal 1968 al servizio dell’informazione

Pietro Gavioli
Buonacompra, Lavinia dal 1968 al servizio dell’informazione

Da 57 anni la donna gestisce il bar-edicola del paese

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Buonacompra Questa frazione del Centese non arriva a 400 abitanti, ma non la vuole dar vinta al destino toccato in sorte a tanti centri abitati ben più popolati, ossia assistere alla scomparsa delle attività commerciali importanti per la propria vita autonoma e le relazioni sociali. E resiste anche, incurante delle serie problematiche in cui versa il settore editoriale da anni, una essenziale rivendita di quotidiani, riviste e libri. Una piccola edicola che trova spazio all’interno di un bar aperto nel 1968 da Liviana Antonioni con la mamma Afra. «Allora - ricorda Liviana - ero ancora una ragazzina, ma il lavoro dietro al banco e servire ai tavoli quelli che avevano il buon tempo o giocavano a carte mi piaceva». L’edicola è stata aperta mezzo secolo fa, quando nell’attività di famiglia è entrato anche il marito Giulio Fabbri, sposato alcuni anni prima. È stata una acuta e proficua intuizione: «I giornali, oltre a radio e televisione erano l’unico modo per informarsi, mentre oggi il mercato è in crisi perché i sistemi per comunicare sono tanti, e non sempre affidabili». Qui il tempo si è veramente fermato agli anni Sessanta: qualcuno entra per comprare il quotidiano locale, un altro per dissetarsi, chi per far pesare il materiale sul proprio mezzo di trasporto. Unica concessione al moderno è il self-service del distributore di carburante. Certo, non c’è più la buona abitudine di una volta quando andare al bar era un’esigenza, i mezzi d’informazione cartacei non hanno un ricambio generazionale: però "la Liviana", con tutti gli acciacchi che l’età le procura, è ancora al suo posto, al servizio dei clienti, non solo del suo paese. «Non so dire fino a quando potrò continuare, ma per ora vado avanti».