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I nuovi punteggi del Ministero

Mancati finanziamenti all’arte: la protesta abbraccia Ferrara

Stefania Andreotti
Mancati finanziamenti all’arte: la protesta abbraccia Ferrara

Francesca Pennini di Collettivo Cinetico: «Sopravvivenza a rischio per tante realtà». Oggi assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo: appuntamento alle 17 al Consorzio Wunderkammer per seguirla in collegamento online

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Ferrara La compagnia ferrarese di teatro danza Collettivo Cinetico prende posizione sul terremoto culturale seguito al ricalcolo dei punteggi di qualità artistica di teatri e festival che ha colpito anche l’Emilia-Romagna. Meno punti per tante realtà che già si sono rialzate con fatica dopo il Covid, significa vedere a rischio la propria sopravvivenza. Il declassamento ha infatti ricadute sulle assegnazioni dei fondi ministeriali, vuol dire partire già svantaggiati in qualunque gara pubblica. La revisione, operata dal Ministero della Cultura, ha riguardato piccole realtà locali, così come esperienze storiche e consolidate come il Festival di Santarcangelo, che ogni anno ospita l’eccellenza mondiale delle arti performative.

Il collettivo guidato da Francesca Pennini non è stato direttamente interessato da questa azione del governo, avendo mantenuto un punteggio alto, ma, come già in passato, ha scelto ugualmente di portare la propria solidarietà. D’altronde ogni colpo al delicato sistema artistico culturale territoriale ha inevitabilmente ricadute su tutti. Per questo, al termine della rappresentazione dell’ultimo spettacolo “Age” al Pergine Festival in Trentino, la coreografa, a nome del gruppo, ci ha tenuto a leggere un comunicato “con rabbia e commozione, scritto assieme al cast di teenagers” che sono le nuove generazioni pronte a calcare i nostri palcoscenici.

«Come forse sapete – ha detto Pennini - in queste settimane si è espresso il disastro culturale conseguente alle assegnazioni dei contributi ministeriali allo spettacolo dal vivo che hanno punito tutto ciò che è legato a sperimentazione, innovazione, rischio culturale e inclusività. Sono stati tagliati festival, teatri e compagnie preziose che hanno segnato il panorama culturale internazionale e lavorato con coraggio e sensibilità con le comunità. Lo spettacolo dal vivo prende lo 0.02 % del PIL, sono briciole. Eppure, sta venendo massacrata e brutalizzata. Allora è evidente che non si tratta di fondi ed economie. Si tratta della minaccia di un pensiero libero che libera, di corpi liberi che liberano, di uno spazio per immaginare altro rispetto all’ingranaggio del capitalismo, dei soldi, del lavoro, del giudizio, dello sfruttamento indiscriminato delle risorse, della desertificazione delle foreste e degli animi che è possibile solo nel momento in cui dimentichiamo cos’è la vita. Noi siamo qui per accorgercene. Assieme».

«Non possiamo permettere che il teatro sia un privilegio di pochi – ha aggiunto la giovane performer Ada - ed è fondamentale riconoscere il suo stato essenziale: partecipazione, azione, incontro. Queste logiche ministeriali vedono e vogliono l'arte, la danza, il teatro come prodotti, merci da vendere, spogliate del loro valore intellettuale e del loro potenziale di trasformazione».

«Questa lotta non è solo di artiste e artisti, è di tutte e tutti, si tratta di esistere. Fatela con noi». È l’invito di Sofia.

Oggi, lunedì 7 luglio alle 17 ci sarà un’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, che si svolgerà in collegamento online in Italia, al richiamo di “Vogliamo tutt’altro”. A Ferrara sarà possibile riunirsi e seguirla al Consorzio Wunderkammer in via Darsena 57. «Ad essere messi in discussione non sono solo i risultati del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, ma l’approccio quantitativo alla valutazione, l’attenzione sulla produzione e non sulla ricerca e l’innovazione dei linguaggi, lo squilibrio territoriale, l’appiattimento della cultura su dinamiche di mercato, la difficoltà per il nuovo a farsi strada (a partire dalla soglia bassissima di nuove istanze accolte, ma non solo)», è la valutazione di Leonardo del Monte di Basso Profilo.

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