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La sentenza

Minorenne pestato in piazza Ariostea. Due bulli condannati a 1 anno e 4 mesi

Minorenne pestato in piazza Ariostea. Due bulli condannati a 1 anno e 4 mesi

L’episodio è avvenuto nel 2021. Un violento pestaggio nel cuore di Ferrara, innescato dalla richiesta di una sigaretta, con la scarica di colpi che ha avuto conseguenze pesanti sullo stato di salute del giovane

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Ferrara Oggi piazza Ariostea è nell’occhio del ciclone come sede di concerti, quattro anni fa il motivo fu decisamente più cupo e molto più preoccupante. Lì si svolse un fatto di insensata e brutale violenza: un pestaggio ai danni di un ragazzino ferrarese, minorenne. Un episodio di bullismo tra i più gravi accaduti in città. Questo pomeriggio i due imputati, Constantin Calancea, oggi 23enne, moldavo, e Said Smaidi, suo coetaneo, residente nel rodigino, sono stati condannati entrambi a 1 anno e 4 mesi in tribunale, a Ferrara.

Anche la procura aveva chiesto la condanna dei due, ad un anno di reclusione. Sebbene gli imputati non siano stati gli iniziatori dell’aggressione – innescata dalla banale richiesta di una sigaretta da parte della vittima – la violenza che ne seguì fu di tale portata che il loro ruolo nell’episodio è diventato preminente. La scarica di colpi ha avuto conseguenze pesanti sullo stato di salute del minore, che a causa di un pugno all’orecchio ha subìto la perforazione del timpano (con una prognosi iniziale di 30 giorni). Il fatto risulta ancora più assurdo se si considera che la vittima si era rivolta, forse per cercare sostegno e aiuto dopo le prime violenze, proprio ad uno dei due imputati. Il ragazzo, infatti, era già stato preso di mira da altri giovani, minorenni come lui, ma la spiegazione di aver solo chiesto una sigaretta e di non aver causato danni ad alcuno non aveva prodotto i risultati sperati. L’aiuto, infatti, gli imputati lo avevano dato agli aggressori che avevano reagito malamente a quella semplice richiesta di una sigaretta rincorrendo il ragazzo e raggiungendolo mentre provava ad allontanarsi da piazza Ariostea.

Spintoni e pugni erano stati la risposta a quella domanda sgradita, pugni che avevano colpito il ragazzino anche in faccia, nonostante il tentativo degli amici e dei passanti di difenderlo. L’aggressione ha quindi assunto la dinamica di un pestaggio di gruppo. Il minorenne era stato trattenuto per le braccia ed era quindi rimasto in balìa di chi lo aveva trasformato in un bersaglio su cui sfogare la propria aggressività. Quando aveva cercato di liberarsi e di sfuggire alla furia del “branco” era stato ripetutamente raggiunto e menato. A poco era servito il tentativo di alcuni testimoni e passanti di sottrarlo alle grinfie di chi aveva deciso di fargli del male. Un’azione assurda che ha lasciato nella vittima - nel tempo - un profondo quanto comprensibile stato di turbamento, con frequenti crisi di panico, la paura perfino di andare a scuola e la necessità di un supporto psicologico.

«Ci siamo occupati di un fatto grave commesso per futili motivi. L’esito non era scontato, come avviene in tutti i casi di aggressioni di gruppo. Se si è arrivati a questo risultato è merito del ragazzo aggredito, nostro assistito, e dei suoi genitori che hanno voluto denunciare un deplorevole fenomeno sociale: quello delle aggressioni ai minori», il commento dell’avvocato Carmelo Marcello, per conto della famiglia che si è costituita parte civile.