Ferrara, offese omofobe al cameriere del pub. Querela, poi il cliente si scusa e chiede di risarcire
Il caso è stato svelato direttamente dalla vittima, che dopo aver fatto querela ha ricevuto le scuse e l’offerta di un contributo per le spese legali da parte di chi gli aveva mancato di rispetto
Ferrara Il fatto risale a settembre, anche se l’epilogo si è avuto solo in questi giorni, quando ancora nelle strade risuona l’eco delle manifestazioni per i diritti Lgbtqia+ per il mese del pride. Ma è sempre il giorno giusto per sancire il dovuto rispetto, quello che è mancato nei confronti di Thomas Stecca, il titolare del Sebastian Pub, che ha voluto condividere sui social una brutta vicenda che lo ha riguardato.
Il 14 settembre qualcuno ha scritto sulla lavagna del ristorante sulla barca ormeggiata in Darsena l’offensivo commento: «Peccato per il cameriere stronzo e pedale». Parere reiterato poi anche con un’indelicata recensione online in cui si faceva riferimento al «cameriere rasato storico, non penso del tutto etero». «Commenti fuori luogo diffusi sui social, usando parole che possono ferire, in particolare la comunità Lgbtq+ - ha dichiarato Stecca - quel gesto ha portato a una querela e ora la persona responsabile ha riconosciuto pubblicamente il suo errore, chiedendo scusa e offrendo un contributo per le spese legali. Noi abbiamo deciso di accettare le scuse perché crediamo che tutti possano sbagliare, ma anche imparare a fare meglio. Questo episodio ci ricorda quanto sia importante scegliere sempre le parole giuste, rispettare chi lavora con professionalità e non lasciare spazio a discriminazioni. Un grazie speciale alle tantissime persone che mi supportano sempre e che mi insegnano che si può usare la comunicazione per condividere dei messaggi importanti e non solo per fare hype al negativo».
Seguito dall’avvocato Giovanni di Buono, al ristoratore è stato offerto un risarcimento simbolico di mille euro e le scuse. «Mi rendo conto che il mio comportamento possa essere stato interpretato come omofobo e sicuramente è stato inopportuno» ha ammesso, assicurando di aver capito l’errore e autorizzando alla pubblicazione delle scuse. Ora che la vicenda si è conclusa, l’invito di Stecca è quello a denunciare casi simili, perché «una violenza subdola che resta e che brucia può schiacciare. So che le spese legali sono un grosso motivo per abbassare la testa, ma ci sono associazioni che forniscono un avvocato, come Arcigay Ferrara, sempre in prima linea a sostegno di chi ne ha bisogno».