Immatricolarsi ad Unife. La voce di mamma dice cosa fare
Collaborazione tra l’Università di Ferrara e la start-up WeMaMy per aiutare i nuovi studenti che devono iscriversi e in fase di orientamento. «Non un semplice call center, ma un servizio di supporto e accoglienza»
Ferrara «Ben più di un call center per l’immatricolazione, questo è un servizio di supporto e accoglienza che riflette i valori del nostro Ateneo». Ancora una volta l’Università di Ferrara dialoga con le realtà del territorio: collaborazione e sviluppo; questa volta la sinergia è con una specialissima startup che valorizza il lavoro delle donne e delle mamme, WeMaMy. Saranno proprio tre di loro impiegate nel nuovo Help Desk Immatricolazioni, rispondendo a studentesse e studenti in fase di iscrizione o trasferimento a Ferrara e alle loro famiglie. Sarà una voce di mamma a rassicurare altre mamme, «che affidano ad Unife i sogni dei propri figli», è il claim dell’Ateneo. Non solo un servizio telefonico, dunque, ma un progetto umano che vede impiegate donne ferraresi quando le immatricolazioni apriranno – lunedì 14 – e qualche giovane avrà bisogno di una voce che lo orienti nel mondo universitario a cui si approccia per la prima volta.
«Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto – commenta la Rettrice Laura Ramaciotti – perché unisce la necessità e volontà di fornire un ulteriore servizio agli studenti proprio nel momento in cui hanno un primo approccio organizzativo con il nostro Ateneo e alle loro famiglie e alcuni dei valori che perseguiamo con convinzione, come la promozione delle pari opportunità, di genere e in senso più ampio e l’impegno a valorizzare e sostenere le belle realtà imprenditoriali presenti nel nostro territorio».
Non si tratta di un call center, si diceva, perché le wemamy possono lavorare «negli uffici della segreteria studenti: è come se facessero parte del nostro staff e sono già integrate nella nostra comunità – riferisce la responsabile segreterie e servizi agli studenti Lavinia Cavallini –. Ad affiancare le operatrici c’è una figura di raccordo tra loro e Unife, così che vengano riferite le maggiori richieste e che garantisce che tutti abbiano una risposta, così da richiamare successivamente anche chi non è riuscito a prendere la linea». Un servizio, un progetto, che di fatto è già iniziato il 1º luglio dopo un mese di formazione: la settimana passata le domande su Medicina e Chirurgia sono state predominanti ma lunedì si aprono le iscrizioni anche gli altri corsi di studio e allora probabilmente il telefono inizierà a scottare: digitare il numero 0532/293395.
È stato un inizio di collaborazione con il sorriso sulle labbra, così come testimoniato anche dalla founder di WeMaMy Francesca Casalino: «Siamo stati accolti con un entusiasmo che difficilmente si vede altrove. Assumiamo mamme del territorio perché purtroppo l’Italia perde una fetta di competenza e d’intelligenza nella fascia 30-45 della donna, che si trova costretta a scegliere tra un equilibrio familiare e un desiderio professionale. Qui si parla di accompagnamento, risposta alle esigenze e alle preoccupazioni, non call center». «WeMaMy si inserisce nel mosaico di servizi studenteschi che l’Università offre come forma di attenzione al benessere di ragazzi e ragazze» – sottolinea il Prorettore alla didattica Paolo Tanganelli. Perché a volte per risolvere un intrigo basta la voce di mamma.
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