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Polesella, sospetti maltrattamenti sui bimbi: maestre d’asilo sospese

Polesella, sospetti maltrattamenti sui bimbi: maestre d’asilo sospese

Le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo vanno avanti da novembre 2024. Tre donne colpite da interdittiva perché accusate di abusi sui piccoli

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Polesella Sospese per sospetti maltrattamenti tre maestre della scuola d’infanzia di Polesella in seguito a un provvedimento del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo, richiesto dalla Procura, che ipotizza il reato di maltrattamenti nei confronti dei bambini che frequentano l’asilo. Tre donne di 58, 61 e 44 anni, che avrebbero maltrattato durante le ore in cui dovevano accudire i bambini di una scuola dell’infanzia, piccoli dai 3 ai 5 anni.

La misura è scattata su richiesta della Procura, che da tempo aveva demandato ai carabinieri di Polesella e del Nucleo radiomobile di Rovigo un’accurata serie di indagini ipotizzando che in una scuola dell’infanzia di Polesella si verificassero abusi sui bambini almeno da novembre 2024. L’accusa contestata alle tre insegnanti è infatti maltrattamenti continuati in concorso tra loro ai danni e in presenza di minori, oltre all’abuso di poteri inerenti un pubblico servizio. Il gip ha sottoposto le tre indagate a un interrogatorio preventivo: le tre insegnanti hanno risposto alle domande, assistite dai loro avvocati, e al termine dell’esame è scattata l’interdittiva. Della misura cautelare è stata informata la dirigenza dell’asilo, che adotterà i provvedimenti di competenza.

Sulla vicenda interviene anche il sindaco Emanuele Ferrarese, che cerca di riportare la calma in paese, insieme all’assessore all’istruzione e alla famiglia, Sandra Chiarion. E commenta con durezza anche l’assessore regionale all’Istruzione e al lavoro Valeria Mantovan. «L’amministrazione comunale – scrive in una nota il comune di Polesella, guidato da Ferrarese – ha appreso con sconcerto la notizia della situazione, legata alla scuola dell’infanzia del paese, ora oggetto di attenzione da parte della magistratura. Alla luce della gravità delle circostanze, stiamo valutando, con i nostri consulenti legali, la possibilità di costituirci parte lesa nell’eventuale procedimento, a tutela dell’ente e dei valori che rappresenta». 

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