«Ciao Libo, anima buona e gentile». L’affetto dopo la tragedia sulla Ferrara-Lidi
L’uomo ha perso la vita nell’incidente con la moto in Superstrada. Dall’autopsia le risposte sull’ipotesi malore
Ferrara Per stabilire se un malore improvviso abbia provocato lo schianto in moto contro il guard rail della superstrada, si dovrà attendere l’autopsia sul corpo di Roberto Liboni, il centauro ferrarese di 67 anni che ha perso la vita sabato pomeriggio dopo un drammatico volo giù dalla scarpata che affianca il parcheggio del centro commerciale “Le Valli” a Porto Garibaldi. L’incidente, avvenuto in corrispondenza dell’ultimo svincolo del raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi è, purtroppo, l’ennesimo di una serie che ha insanguinato, nel corso del 2025, le strade ferraresi.
In queste ore, anche sui social si stanno moltiplicando le testimonianze di affetto e vicinanza al dolore della famiglia di Liboni, autotrasportatore in pensione molto conosciuto a Ferrara, dove viveva da sempre. Mentre Giorgia Blanzieri lo dipinge come «un uomo dai modi educati e di animo gentile, in quanto aveva a cuore il benessere degli animali», Gianna Ricciuti parla di «persona deliziosa e buona; lo conoscevo da anni», aggiunge la donna, esprimendo condoglianze infinite a Susy e Francesca. Andrea Tarantino ricorda il 67enne ferrarese come una «persona buona e simpatica», e c’è anche chi manda un semplice «Ciao, Libo» all’amico deceduto, ricorrendo a un soprannome affettuoso e familiare.
Sono diversi gli interrogativi ai quali le indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Comacchio cercheranno di fornire una risposta, dato che la curva dell’ultimo tratto in cui è avvenuto l’incidente mortale, è ben segnalata ed è ben nota, soprattutto a chi vive nel territorio ferrarese e conosce a fondo la superstrada.
La scheda redatta dagli operatori del 118, dopo la constatazione del decesso effettuata dal medico a bordo dell’elisoccorso di Bologna, parla espressamente di “lesioni incompatibili con la vita”. Liboni è certamente morto sul colpo, ma gli accertamenti autoptici dovranno stabilire se il decesso sia sopraggiunto come conseguenza dello schianto e quindi delle lesioni riportate o se esso sia stato determinato da un eventuale, precedente malore che avrebbe colpito il ferrarese in sella alla moto.
In circostanze analoghe, il 15 maggio 2021, era deceduto, dopo una sbandata in auto contro il medesimo guard rail e nello stesso punto della superstrada, Daniele Duilio, argentano di 44 anni, sbalzato fuori dalla Daewoo Kalos insieme a una donna, una 50enne, che sedeva al suo fianco.