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Il commento

Bagno Calypso sequestrato. Il titolare: «Situazione che non dipende da me»

Katia Romagnoli
Bagno Calypso sequestrato. Il titolare: «Situazione che non dipende da me»

Antonio Lella: «Mi trovo a subire un sequestro per inadempienze compiute da altri». L’avvocato Zaramella: «Il Tar poteva aspettare, ora i clienti vengono privati di un servizio e i fornitori restano senza lavoro»

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Lido Estensi Al suo arrivo alle 8 di ieri mattina, Antonio Lella, titolare del Bagno Calypso, si è trovato davanti al fatto compiuto: gli operatori della Polizia Locale e i militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, avevano già dato avvio alle procedure di sequestro. Senza scomporsi, l’imprenditore pugliese si è subito messo a disposizione delle forze dell’ordine, rispondendo alle domande ed eseguendo quanto gli veniva richiesto. Dopo aver impartito disposizioni al bagnino da terra, per agevolare il trasferimento dei clienti nel vicino Bagno Blue Moon, Antonio Lella ha contattato i fornitori che, alla spicciolata, si sono recati nel Bagno, per recuperare le attrezzature in dotazione del bar, tra cui la macchina del caffè, i frigoriferi contenenti i gelati ed altre attrezzature.

«Dopo il danno, la beffa – ha commentato con amarezza il titolare del bagno Calypso -; mi trovo a subire un sequestro per inadempienze compiute da altri, non da me, oltretutto in piena stagione balneare. Il danno, in questo modo, si riverbera prima di tutto sui clienti. Non riesco a comprendere come mai non si sia voluto attendere almeno il mese di settembre per intervenire». Interrogativi analoghi sono stati rimarcati da Sara Zaramella, legale di fiducia di Antonio Lella, giunta personalmente al Bagno Calypso per verificare la situazione ed interfacciarsi con le Forze dell’Ordine. «Premesso che parlerò in altre sedi – ha esordito Zaramella –, posso semplicemente dire che il signor Lella aveva un debito per omesso pagamento di alcuni canoni demaniali. A maggio e quindi a stagione ormai avviata, era stata notificata un’ordinanza di decadenza della concessione. Abbiamo proposto il ricorso al Tar di Bologna, per spiegare che noi non contestiamo il fatto che abbiamo un debito. Ci pareva, tuttavia, irrazionale, togliere la concessione in piena stagione, con investimenti già fatti per il Bagno. Il Tar – ha aggiunto l’avvocata – non ci ha voluto sentire e ha privilegiato l’interesse del Comune a portare a casa i canoni che tanto, dovrà fare una causa per ottenerli e chissà quando la vincerà».

In sostanza il tribunale amministrativo regionale, respingendo il ricorso del ricorrente (Bagno Calypso), ha ritenuto prioritario l’interesse pubblico a quello dell’imprenditore privato. «Al Tar non interessa nulla – ha chiuso Zaramella -, se siamo in piena stagione estiva e se i clienti vengono privati di un servizio e se i fornitori restano senza lavoro. In sostanza il Tribunale amministrativo regionale ci ha detto che è più importante portare a casa i canoni demaniali, che far finire la stagione». Tanto il titolare quanto l’avvocata hanno fatto capire che le inadempienze sarebbero legate ad una precedente gestione «ed anche di questo i giudici avrebbero dovuto tenere conto».