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Concerti in piazza Ariostea a Ferrara, bocciato il documento del Pd

Marco Nagliati
Concerti in piazza Ariostea a Ferrara, bocciato il documento del Pd

Il voto in Consiglio comunale su proposte alternative e disagi dei residenti a manifestazione già conclusa, mentre la settimana scorsa la maggioranza aveva bocciato la procedura d’urgenza richiesta

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Ferrara C’è sempre un prezzo da pagare. E una discussione da alimentare nei banchi comunali. Ieri ordine del giorno caldo in Consiglio, presentato dal gruppo del Partito democratico in merito alle «azioni urgenti per rispondere al crescente disagio dei cittadini residenti in piazza Ariostea in itinere all’evento Ferrara Summer Festival». Va detto subito: ordine del giorno bocciato dalla maggioranza con 16 voti contro e 11 sì. La partita è solo rinviata. Perché la discussione avviene a Festival terminato e con ampia soddisfazione dell’amministrazione per i numeri (oltre 90.000 presenze) e – giusto domenica – il comunicato ufficiale della Questura in cui si esplicitavano i complimenti per la tenuta del sistema di ordine pubblico e sicurezza.

Va da sé che l’ordine presentato dal Pd era in salita. Nonché in ritardo, ma in questo caso è frutto anche della strategia della maggioranza che la settimana scorsa aveva bocciato la “procedura d’urgenza” richiesta dal Pd. In sostanza: otto giorni fa il punto era al penultimo posto di una lunga lista, quindi non affrontabile in giornata. L’opposizione aveva chiesto di metterlo a inizio lavori senza ottenere soddisfazione. Infatti l’argomento è stato rinviato e se ne è parlato ieri a Festival in archivio. «Ed ha perso la sua validità – ammette Sara Conforti del Pd –; diciamo che possiamo parlare di prospettive a lungo respiro per dare voce a cittadini che esprimono un dissenso educato e rispettoso. Vanno ascoltati e spero se ne possa riparlare a settembre. Ribadiamo con forza che non siamo contrari ai concerti, semplicemente la cose vanno fatte correttamente». Inquinamento acustico, accessibilità compromessa ai parcheggi, traffico e disservizi lamentano i residenti. Appunto: i possibili prezzi da pagare. La maggioranza replica con Camilla Mondini (Fratelli d’Italia): «Beh, io abito proprio dietro il palco e con la finestra chiusa non sentivo alcun rumore. In piazza Ariostea non esiste una modalità “terremoto”. Capisco qualche inevitabile disagio, ma tutto gestibile. Per il 2026 si possono senz’altro fare altre riunioni preventive però il Festival deve rimanere». Ribatte la Conforti: «Vogliamo promuovere la cultura della sostenibilità degli eventi, porteremo avanti proposte alternative». Come il Parco Sud che però, fa presente l’assessore Matteo Fornasini, «è di proprietà del Demanio della Stato e non del Comune». Nel dibattito, la riflessione di Fabio Anselmo: «Il sindaco Fabbri è stato coerente (ha sempre sostenuto la linea dei grandi eventi; ndr) ma gli ricordo che è il sindaco di tutti. Cerchiamo di comprendere le criticità».

L’amministrazione va avanti convinta, il comitato di cittadini “piazza Ariostea Libera” parimenti: «Per noi non è un epilogo, semmai una nuova fase di mobilitazione». A luci spente. A palco smontato. A suoni silenziati il Summer Festival rimbomba ancora