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Dentro il circolo lussuoso di Ferrara, ecco lo Zeta Club

Dentro il circolo lussuoso di Ferrara, ecco lo Zeta Club

Bagno di folla in viale Po per l’inaugurazione. Il luogo riporta agli anni ‘70 quando era regno del ballo: ora la rinascita nel segno dello sport e del relax

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Ferrara Presentato alla stampa prima e ai ferraresi poi (presenti giovedì in modo massiccio) il nuovo Zeta Club, un progetto innovativo dal nome antico che riporta agli anni Settanta quando in viale Po, nella villa liberty “da Mazza”, ci si veniva a divertire ballando, con il club sopra e la piccola discoteca My Dream nel seminterrato. Qui venne assegnato il titolo di Miss Commessa di Ferrara, ci fu avvistato Gino Paoli nel 1975, mentre due anni prima alcune scene del film “La ragazza fuoristrada” con Zeudi Araya furono girate all’interno del locale. Adesso – oltre 40 anni dopo – ci si divertirà ugualmente facendo sport, ma non solo. Il taglio del nastro ad opera dell’assessore Francesco Carità ha seguito una conferenza stampa dove l’emozione ha regnato sovrana. «È un sogno che è diventato realtà», ha detto Alberto Albini, “il matto” come si è definito, che cinque anni fa ha avuto una visione passando davanti alla zona. «Con coraggio o incoscienza ho cercato soci allineati alla linea del progetto che avevo in mente. Lo Zeta Club – ha sottolineato Albini – non sarà solo un centro sportivo ma vuole diventare un simbolo per la città e far rivivere le emozioni del passato con le esigenze di oggi». Disponibili già le tariffe per ingressi e tesseramento.

I commenti

«Finalmente sono riuscito ad avviare un’attività a Ferrara, aggiunge Gianluca Romagnoli, al vertice del progetto – e spero che questo possa essere un esempio per altri che si decidono ad investire sul territorio». Il terzo socio di questa avventura, Alessandro Lupi, è l’ingegnere che tecnicamente ha realizzato il progetto. «Sono davvero entusiasta per quanto è bello tutto questo – racconta –. I lavori sono ancora in corso per alcune parti ma posso dire che vediamo già gli sforzi ripagati». La parte tecnico sportiva è in mano a due professionisti di lungo corso come Marco Cecchin (che è anche presidente della Polisportiva Doro a cui il club è legato) e Ferdinando De Luca che seguirà tutta la triplice parte tennistica. Se Cecchin conoscendo gli attori principali ha aderito in maniera empatica al progetto, De Luca si è dichiarato onorato di essere stato scelto e farà di tutto per ripagare la fiducia. A chiudere la parte ufficiale della serata gli interventi dell’assessore allo sport Francesco Carità e della collega Francesca Savini. «Non serve ringraziare l’amministrazione comunale – ha detto Carità – ma piuttosto chi ha avuto il coraggio di investire a Ferrara. La nostra è la prima città in Italia per spazi aperti sportivi e vogliamo mantenere questo riconoscimento». «Ho avuto il piacere di collaborare per far sì che il progetto potesse essere oggi presentato – così l’assessore Savini – e spero che questo sia il primo passo per fare impresa in modo maggiore per il bene della città».

Gli spazi

Calati i veli, quindi, su quello che fino a poco tempo fa era un cantiere in cui molti cittadini curiosi cercavano di sbirciare; un ettaro di parco, sei campi da padel, quattro da tennis, due da pickleball, una palestra, due piscine, e una bistrot club house. Condivisione, sport e benessere, dunque, ma anche un tocco di amarcord: Il pool bar si chiamerà infatti “My Dream”, nome che ricorda la discoteca che animava in questo edificio la night live negli anni settanta, e che ora darà servizio alla piscina e all’area esterna. Dopo più di quarant’anni, torna così a nuova vita un luogo simbolico per la città, che molti ferraresi ricordano con affetto e che ora si apre al futuro con una visione ambiziosa.  

*IL VIDEO di Filippo Rubin

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