Lutto nell’Arma, addio ad Antonio Paradiso
Si è spento a 66 anni il luogotenente dei carabinieri: è stato protagonista di tante e importanti indagini a Comacchio
Comacchio È stato protagonista di tante e importanti indagini a Comacchio. È deceduto mercoledì mattina, pochi anni dopo essere andato in pensione, Antonio Paradiso, 66 anni lo scorso aprile, luogotenente cariche speciali dei carabinieri. A portarlo via una forma molto aggressiva del morbo di Parkinson.
Venerdì pomeriggio, alle 15, si terrà l’ultimo saluto nel duomo di Comacchio, dove lo attenderanno i numerosi colleghi e amici che lo hanno conosciuto e apprezzato in oltre trent’anni di carriera nell’Arma, prima nella stazione di Porto Garibaldi, poi nel reparto operativo di Comacchio, poi alla guida della stazione della cittadina lagunare e poi di nuovo all’operativo. La salma proseguirà poi sabato mattina verso Conversano, la cittadina dell’area metropolitana di Bari, in Puglia, dalla quale era giunto a Comacchio nel 1987. Paradiso era un uomo molto impegnato anche nel sociale.
L’indagine più importante e ricordata nella quale fu impegnato fu, con ogni probabilità, quella denominata “Laguna pulita”, su un presunto giro di tangenti e costruzioni che vide coinvolti gli allora vertici della Coopcostruttori, poi finita in prescrizione. «Sono andato a trovarlo il giorno prima che morisse – ricorda, affranto, Michele Tanese, che di Paradiso è stato collega per una vita a Comacchio – , mi ha poi mandato un messaggio vocale per ringraziarmi e mi ha salutato dicendomi “ciao, amico mio”. Tre anni fa avevamo fatto una cena a Comacchio, una rimpatriata, e già iniziava a stare male».
«Il giorno prima che mancasse, ossia martedì, ero andato a fargli visita – commenta Tanese – ; era un fratello, un caro amico, il comandante con cui ho condiviso un percorso importante della mia vita professionale. Voglio ricordarlo con affetto, anche a nome di tutti gli amici del vecchio nucleo operativo».
Il profilo
Nativo di Conversano, in provincia di Bari, Antonio Paradiso era approdato nel 1987 nel territorio comacchiese, assumendo l’incarico di vice comandante della stazione di Porto Garibaldi. Aveva frequentato, assieme a Tanese e a tanti altri amici la scuola sottufficiali del 38º corso (Velletri-Vicenza e Firenze). «Sono profondamente addolorato», dice l’avvocato Fabio Anselmo, che assistette legalmente Paradiso in uno dei momenti più bui per il luogotenente, quello dei veleni nell’Arma comacchiese, dal quale uscì completamente innocente, ma fortemente provato. «Era un carabiniere integerrimo, che aveva fatto grandi e importanti indagini – lo ricorda l’avvocato –. Sono affranto per quello che è successo, esprimo le mie condoglianze alla famiglia».
Negli ultimi anni di carriera aveva preso servizio a Lugo, in provincia di Ravenna. Poi la pensione a 60 anni e la malattia. A trovarlo privo di vita, nell’abitazione di Ravenna dove si era trasferito recentemente, è stata la moglie. Oltre a lei, lascia le due figlie, la madre e la sorella e le tre amatissime nipotine.
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