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La scomparsa

Da solo, in vita e nella morte. Senzatetto trovato esanime in un casolare abbandonato a Volania

Katia Romagnoli
Da solo, in vita e nella morte. Senzatetto trovato esanime in un casolare abbandonato a Volania

Alberto Peretti, 68 anni, aveva scelto di vivere ai margini e non si faceva aiutare più di tanto, nemmeno dalle istituzioni. Il sindaco Negri: «Restano dolore e amarezza per quanto accaduto»

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Volania Per scelta aveva deciso di vivere ai margini, Alberto Peretti, il senzatetto 68enne trovato senza vita in un casolare abbandonato mercoledì lungo la via Bocchetto Marenghino, una strada provinciale (n. 58), che collega Volania al Lido Nazioni. Nativo di Lagosanto, l’uomo, deceduto per cause naturali, è stato rinvenuto tra alcune piante arbustive, che affiancano il casolare, trasformato, anche da altri senzatetto in un rifugio e giaciglio per la notte. Dopo l’allarme scattato nella mattinata di mercoledì, sono giunti sul posto un’ambulanza, l’automedica e i carabinieri della compagnia lagunare, ma il rigor mortis era già sopraggiunto e le possibilità di salvare Peretti si sono purtroppo dileguate in pochi istanti. Solo dopo il benestare del magistrato di turno, la salma del 68enne è stata trasportata all’Istituto di Medicina legale di Ferrara, dove, con ogni probabilità, sarà sottoposta al cosiddetto riscontro diagnostico. «È sempre un dispiacere apprendere che c’è qualcuno che muore in solitudine, – commenta il sindaco di Comacchio, Pierluigi Negri -; questo signore non aveva mai fatto richieste di aiuto socio-assistenziale agli uffici comunali preposti. Resta solo il dolore e l’amarezza per quanto è accaduto».

Da anni i Volontari di Strada, coordinati da Maria Nanetti Mazzola conoscevano e seguivano Peretti il quale «si faceva accompagnare al Lido Nazioni, dove ho il ristorante e, come altri senzatetto pranzava dalle 11 alle 11.30, ma gli veniva garantita anche la cena e la spesa che periodicamente assegniamo alle persone in condizioni di grave svantaggio socio-economico». Peretti, che aveva lasciato una rete familiare alle sue spalle, secondo le informazioni raccolte, dal momento in cui aveva compiuto una scelta controcorrente, dirompente, aveva interrotto i legami con i parenti e non intendeva farsi aiutare neppure dalle istituzioni. «Nella mia lunga esperienza accanto agli ultimi – prosegue Maria Nanetti Mazzola nel suo racconto – ho imparato a capire che chi compie la scelta di vivere ai margini, poi non si lascia avvicinare ed aiutare non più di tanto, neppure dai volontari. Bisogna accettarli come sono. È un altro clochard, purtroppo, che non siamo riusciti ad aiutare. Ci sono rimasta malissimo, anche se so che più di così non si sarebbe potuto fare». Il 27 febbraio del 2018 Edgar, un clochard di origine irlandese, già seguito dai Volontari di strada, morì di freddo nella roulotte in cui viveva, in un’area verde del Lido Nazioni. 

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