Non fu diffamazione, Sgarbi prosciolto per le offese ad una professoressa
“Solo ingiurie” in un video su YouTube nei confronti della professoressa “colpevole” di non aver portato gli studenti che erano con lei in gita scolastica alla mostra dedicata al Cinquecento e da lui organizzata a Ferrara
Ferrara Non una diffamazione ma un’ingiuria, che dal 2016 non è più un reato ma un illecito civile. Per questo il tribunale di Macerata, in sede di udienza predibattimentale, ha prosciolto Vittorio Sgarbi, «perché il fatto non costituisce reato», che era finito a processo con l’accusa di aver diffamato con un video su YouTube una professoressa, “rea” di non aver portato gli studenti che erano con lei in gita scolastica alla mostra dedicata al Cinquecento e da lui organizzata a Ferrara.
L’episodio risale al maggio del 2023, quando la scolaresca di Pescara era in gita a Ferrara e si era imbattuta in Sgarbi, che aveva invitato l’insegnante a visitare la mostra allestita a Palazzo Diamanti. La professoressa aveva declinato l’invito per questioni organizzative, il presidente di Ferrara Arte l’aveva insultata, lei e tutta la categoria, in un video su YouTube, minacciando di segnalarla al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.
Il tribunale di Macerata, competente per territorio perché in quelle terre Sgarbi ha la residenza, non ha ritenuto che il video su YouTube potesse integrare il reato di diffamazione (saranno interessanti le motivazioni sul punto, visto che si tratta a tutti gli effetti di un social network), riqualificandolo come ingiuria. Le offese, dunque, sono confermate, ma per trovare soddisfazione delle proprie ragioni, la professoressa – parte civile assistita dall’avvocata Marina Prosperi – dovrà seguire un altro iter giudiziario. Il video, intanto, è stato cancellato dal canale di Sgarbi.
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