Ferrara, piazza Ariostea mai occupata così a lungo per gli eventi
Dal palio al Papa fino al Summer Festival, uno dei luoghi più iconici della città è stato spesso palcoscenico di spettacoli e manifestazioni
Ferrara Molti eventi culturali e di spettacolo si sono susseguiti negli anni in piazza Ariostea, ma in nessun caso la storica piazza è rimasta chiusa per un così lungo periodo.
Primo fra tutti il Palio, da sempre accolto nella Piazza Nova sorta in epoca rinascimentale nel progetto dell’Addizione Erculea, il cui “catino” fu scavato nel 1933. Anticamente la piazza era al livello del manto stradale, ma la necessità di accogliere gli spettatori del Palio più antico del mondo nella riedizione dello scorso secolo fu motivo per abbassarne il piano in modo da ricavarne i ben conosciuti gradoni. Passaggi che sono ben testimoniati da una serie di documenti fotografici che nel corso degli anni mostrano le notevoli differenze che hanno portato la piazza ai giorni nostri.
Fino ai primi anni ’80 il manto erboso della parte centrale era interrotto da siepi, all’interno delle quali erano presenti delle piante di rose, che donavano colore e profumo nei mesi di fioritura.
L’utilizzo di “piazza Rio” (il nome dialettale dato dai giovani a partire dagli anni ’70) è stato per molti anni legato non solo alle gare del Palio, ma anche alle competizioni (e agli allenamenti) di pattinaggio a rotelle.
Nel 1988 uno dei primi concerti che ha riempito piazza Ariostea è stato quello del tour Dalla Morandi, seguito negli anni ’90 dai concerti di Jovanotti e Pino Daniele, occasioni che hanno donato alla piazza e alla città momenti di spettacolo. Minori le necessità dell’epoca in termini di impiantistica e di sicurezza. Trent’anni fa le paratie di sicurezza erano infatti formate da pannelli metallici sorretti da tubi innocenti permettevano un agevole montaggio e smontaggio delle strutture, tanto che l’area veniva chiusa al pubblico per brevissimo tempo.
Un evento storico impresso nella memoria dei ferraresi è stato quello del 23 settembre 1990 in occasione della visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II. Per l’occasione il Santo Padre tenne nell’anello di piazza Ariostea l’incontro con migliaia di giovani. Tra il 2018 e il 2020 piazza Ariostea fu oggetto di ristrutturazione e in occasione della riconsegna alla città, avvenuta nel febbraio 2020, era stata indicata la necessità di non calpestare il prato per almeno un mese, in modo da agevolare la ricrescita del manto erboso appena trattato. L’inaspettato lockdown a distanza di qualche settimana ha fin da subito permesso alla piazza di essere fotografata con un rigoglioso prato verde.
Fino ai giorni nostri, quando il portico di palazzo Rondinelli è stato occupato dai servizi del Ferrara Summer Festival costringendo i pedoni a transitare in uno stretto corridoio delimitato da coni stradali, gli autobus del trasporto pubblico sono stati deviati in via Mortara e l’erba cancellata dal gran caldo, dalla massiccia presenza degli spettatori e in parte dalla presenza del palco e di altre infrastrutture che ne hanno impedito l’esposizione solare per molti giorni.
Molti i cittadini che non hanno potuto godere della cornice rinascimentale, a cui si sono aggiunte le enormi difficoltà di parcheggio per i residenti a causa delle limitazioni prolungate della sosta.
«Il luogo che hanno a cuore tutti i ferraresi», dichiarò nel 2020 l’allora assessore Andrea Maggi durante l’inaugurazione post lavori: parole che proprio in questo periodo fanno riflettere sull’effettivo godimento della piazza da parte di quanti sono rimasti esclusi per via della chiusura prolungata. Siamo sicuri che piazza Ariostea sia il luogo adatto per accogliere altri eventi per un lungo periodo?