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Ostellato, con Fri-el Green House 400 nuovi posti di lavoro

Marcello Pulidori
Ostellato, con Fri-el Green House 400 nuovi posti di lavoro

L’azienda investe nei territori del Basso Ferrarese e punta all’acquisto dell’ex zuccherificio di Comacchio

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Ostellato Quattrocento nuovi posti di lavoro, destinati perlomeno a raddoppiare nel giro di qualche anno; il potenziamento dei collegamenti, sviluppo di comunità energetiche. Fri-el Green House si conferma un’azienda saldamente all’avanguardia in particolare per quanto riguarda le serre idroponiche (le ormai note coltivazioni fuori dal terreno) e della produzione di energia da fonti rinnovabili.
 

Ieri nella sua sede di Ostellato sono stati illustrati alcuni rilevantissimi progetti destinati presto a trasformarsi in cose concrete. Quattrocento nuovi posti di lavoro, si diceva, grazie all’ampliamento proprio delle serre idroponiche a San Giovanni di Ostellato, acquisto delle aree dell’ex zuccherificio di Comacchio, con successivi recuperi e riconversioni. E ancora, la realizzazione di un centro turistico ricreativo d’eccellenza a Portomaggiore. Oltre al recupero edilizio per favorire l’insediamento di nuove famiglie. Basterebbero questi elementi principali per dotare il progetto nel suo insieme col marchio dell’eccellenza. Cosa da fare, certo. Ma quest’azienda trentina ha dato buona prova di sé anche in questo senso.
 

Da una parte, dunque, la Fri-el Green House; dall’altra, i Comuni interessati cioè Ostellato (con la sindaca Elena Rossi), Portomaggiore (con il collega Dario Bernardi) e Comacchio (ieri presente la vicesindaco Maura Tomasi), con Sipro (e il suo presidente Paolo Govoni) e la Regione Emilia-Romagna, anch’essa al tavolo dei relatori, prima con la consigliera regionale delegata al Basso Ferrarese, Marcella Zappaterra, la quale in modo molto efficace ha aperto i lavori, poi con le conclusioni affidate al vicepresidente Vincenzo Colla. Da segnalare la presenza del presidente della Provincia, Daniele Garuti.
 

«Con questo progetto vogliamo ridare slancio a un’area che merita maggiore attenzione e valorizzazione, dimostrando che innovazione, sostenibilità e inclusione possano diventare leve concrete di sviluppo – ha detto Florian Gostner, ceo di Fri-El Green House –. Abbiamo scelto di investire qui perché crediamo profondamente nel suo potenziale: nella forza del lavoro, nella ricchezza ambientale e culturale, nella possibilità di costruire un modello di rigenerazione territoriale replicabile anche altrove. Fri-el Green House ha sempre adottato un approccio integrato tra impresa e comunità». Queste serre a San Giovanni di Ostellato costituiscono uno stabilimento che oggi conta 600 dipendenti, tanto per dare l’idea.
 

L’ex zuccherificio Fri-el, inoltre, ha stipulato con Sipro una opzione per l’acquisto dell’area dell’ex zuccherificio di Comacchio, un complesso – investimento di 25 milioni di euro – su cui sono previsti la costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico e la riqualificazione e recupero di costruzioni fatiscenti da destinare ad attività di servizio e a uso pubblico, tra cui anche un parco pubblico.
 

La trasformazione Per ciò che riguarda il settore turistico, il progetto, assolutamente multidisciplinare, prevede in aggiunta a tutto quello già enunciato una serie di interventi anche allo storico complesso agrituristico “Ai Due Laghi”, acquisito già da tempo da Fri-el, per farne un centro turistico ricreativo di eccellenza a impatto zero. Si tratta di un progetto importante per introdurre nel territorio un nuovo modello di ospitalità diverso da quello agrituristico tradizionale. Il progetto, anche in questo caso, prevede la realizzazione di nuove strutture a basso impatto ambientale come case sull’albero e glamping: una forma di campeggio che unisce il contatto con la natura al comfort offrendo la possibilità di soggiornare in tende già allestite e dotate di servizi confortevoli.
 

Novità, insomma, di grande impatto, che non sono di certo sfuggite al deputato di FdI, Mauro Malaguti, presente all’incontro e molto spesso impegnato su temi affini a quelli trattati.
 

«Siamo di fronte a un modello di sviluppo territoriale integrato e replicabile, fondato sull’integrazione tra lavoro, innovazione, sostenibilità e inclusione sociale – ha detto infine il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla –. Un progetto e un modello istituzionale sperimentale ambizioso, i cui obiettivi – ha detto ancora il numero 2 in Regione – sono delle vere e proprie leve di sviluppo per l’intero sistema territoriale ferrarese. Come Regione daremo massimo sostegno all’attuazione del piano attraverso gli strumenti a nostra disposizione, in raccordo costante con le amministrazioni locali e l’impresa, condividendo ogni passaggio di questo percorso di interesse pubblico-privato».