Cento, Torre Spada torna a vivere: «Il restauro dopo la pulizia»
La famiglia Guidetti ha acquistato l’edificio e intende rimetterlo in sesto
Cento Galeotto fu il libro… e chi lo scrisse. Torre Spada, carica di storia e gloria, potrebbe finalmente tornare a nuova vita anche grazie a un volume pubblicato tempo fa da Luciano Balboni. Nato proprio in quei luoghi, Balboni ha ricostruito nel suo libro le vicende che legarono l’antica Torre del Forcello al territorio centese. Un racconto che ha il focus principale nel 1630, anno in cui il cardinale Bernardino Spada acquistò la proprietà e vi costruì la sua sontuosa residenza. Un tempo simbolo di opulenza, la torre custodiva quadri, statue e altri tesori che celebravano la potenza della casata. Con il declino della nobiltà e il passaggio di proprietà, però, la manutenzione venne trascurata. I restauri si fecero sempre più rari, fino a quando l’edificio, che aveva ospitato una piccola comunità di circa cento persone, cadde in rovina.
Nuova vita Balboni non ha mai nascosto la speranza che il suo libro potesse risvegliare le coscienze, sensibilizzando proprietari o istituzioni al recupero dell’immobile. E così è stato: una telefonata inaspettata gli ha comunicato che Torre Spada è stata ceduta alla famiglia Guidetti, intenzionata a restaurarla e riportarla agli antichi splendori. A confermare la notizia è Francesca Guidetti, sorella di Mauro, fondatore della Guidetti Recycling System di Renazzo, azienda con sedi anche in America e Thailandia. «Abbiamo iniziato prendendo in gestione il ristorante lì vicino – racconta – per avere un punto d’appoggio per i nostri clienti». Il locale, Casa di Campagna in via Nuova 9, è gestito da Nicolò Guidetti, figlio di Mauro: «Abbiamo riaperto il 19 maggio scorso, dopo due anni di chiusura a causa del Covid. Abbiamo rinnovato l’ambiente con tinte più tenui, cercando uno stile che richiamasse il passato, ma con un tocco elegante e curato». Il ristorante oggi offre 40 coperti d’inverno e arriva a 100 in estate, con un menù dedicato alla cucina tradizionale emiliana e serate musicali pensate per grandi e piccoli. Ma il vero colpo di scena è arrivato con la lettura del libro di Balboni.
«Mio fratello – sorride Francesca – è visionario, ma anche un po’ folle, come ama dire lui stesso. Dopo aver letto il libro, ha sentito il desiderio di fare qualcosa di concreto per la torre». L’obiettivo non è solo restituire dignità alla struttura, ma anche farne un punto di accoglienza per visitatori da tutto il mondo e in cui poter realizzare eventi. Tra le idee potrebbe esserci anche quella di creare un museo e, se possibile, recuperare alcune delle opere originarie andate disperse. Il progetto è ambizioso e richiederà un investimento importante (si parla di milioni di euro). Intanto, i lavori preliminari sono già iniziati: «Stiamo ripulendo tutta la parte interna e abbiamo sgomberato le macerie nascoste tra gli alberi. Fortunatamente siamo a buon punto – aggiunge Francesca – ma la fase più delicata arriverà con il vero e proprio restauro, che dovrà essere autorizzato dalla Soprintendenza».
10 agosto I nuovi proprietari auspicano che non vi siano troppi ostacoli burocratici e confidano nella collaborazione degli enti competenti. La prima occasione per vedere dal vivo i progressi sarà il 10 agosto, giorno scelto non a caso: è infatti la festa di San Gaetano, patrono di Torre Spada e per l’occasione è prevista una visita guidata in sicurezza, per mostrare lo stabile liberato dalla vegetazione che lo avvolgeva.
L’evento, organizzato in collaborazione con Pro Loco Renazzo, Corte Galvana e la pizzeria Al Caminetto, si terrà a partire dalle 18 al ristorante Casa di Campagna. Il menù prevedegnocchini fritti, panini con salsiccia, birra alla spina e musica dal vivo con il centese Omar Guidetti. Gli ex residenti della torre e del territorio stanno già contando i giorni per tornare a respirare l’atmosfera di un luogo che porta con sé magia e memoria. «Siamo ben consapevoli del valore storico e culturale di Torre Spada – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Silvia Bidoli –. Da parte dell’amministrazione di Cento c’è massima attenzione e ci auguriamo che il progetto di recupero possa concludersi con successo. Sarebbe un bene per tutta la comunità».l