«Coletti promuove violenza». Cartelli contro l’assessore appesi per le vie di Ferrara
L’assessore accusata di essere «fautrice di misgendering» dopo la risposta in Consiglio comunale sulla presunta violenza subita da una detenuta transgender in carcere. La Lega: «Fatto gravissimo»
Ferrara “Un fatto vergognoso, che lede nel personale e rappresenta uno sfregio verso le istituzioni che non è accettabile e su cui non si può far finta di nulla”. Così il capogruppo della Lega Ferrara Stefano Perelli commenta il fatto scoperto oggi in città, dove mani ignote, tra ieri sera e stamattina (1 agosto), hanno appeso cartelli - all’inizio dello Scalone della Residenza Municipale, in centro e in alcune vie cittadine - su cui erano riportate scritte che accusavano l’assessore in quota Lega Coletti di essere “fautrice di misgendering”. Il riferimento è alla risposta al question time in cui veniva chiesto dal gruppo “La Comune” a Coletti di riportare al Consiglio Comunale sulla presunta violenza subita da una detenuta transgender in carcere a Ferrara.
«Il misgendering è una violenza, la Coletti ne è fautrice – recita un cartello –. Negli scarsi 40 secondi dedicati a chiarire la responsabilità del Comune nell’episodio di violenza ai danni di una donna transgender in carcer, l’assessora ha utilizzato il maschile per parlare della detenuta».
“Con l’utilizzo della parola ‘fautrice’ - prosegue Perelli -, di fatto si accusa l’assessore Coletti di promuovere violenza psicologica e negare l’identità di genere nei confronti delle persone transgender. Sono espressioni tremende e gravi, che travalicano la critica politica. I toni usati non appartengono a Ferrara, tantomeno alla Lega e all’assessore Coletti, che ha sempre dimostrato capacità di ascolto, rispetto e sensibilità che in questi anni hanno fatto sì che la nostra città si distinguesse per le politiche inclusive, apprezzate su tutto il territorio nazionale. A nome del gruppo Lega esprimo solidarietà, auspicando che questa sia bipartisan”.
“È una vicenda triste soprattutto per chi l’ha architettata - dice l’assessore Coletti -. Queste accuse pretestuose alimentano un clima di odio che rischia di sfociare in atti violenti da parte di qualche irresponsabile. Le offese personali e gravissime non scalfiscono minimamente la mia determinazione nel voler lavorare per dare risposte ai bisogni di tutti, indistintamente. Ho sempre rispettato tutti e il mio modo non cambierà solamente perché qualcuno pensa che esprimersi democraticamente sia attaccare cartelli sotto le sedi istituzionali. La mia porta è sempre aperta al dialogo e al confronto. Ci tengo a precisare, inoltre, che il fatto originario è di competenza delle istituzioni carcerarie. Con loro c’è da sempre un dialogo costante e un rapporto proficuo, pertanto rinnovo la mia fiducia all’Amministrazione del Carcere e alla Polizia Penitenziaria, per il lavoro delicatissimo che svolgono quotidianamente con alto senso del dovere”. L’assessore, in mattinata, ha sporto denuncia contro ignoti presso le autorità competenti.
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