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Asili in concessione a gestori privati? «Il Comune di Ferrara spieghi bene»

Stefano Ciervo
Asili in concessione a gestori privati? «Il Comune di Ferrara spieghi bene»

L’opposizione in coro chiede chiarimenti a Palazzo Municipale: «Si rischiano esternalizzazioni dei servizi educativi comunali»

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Ferrara Lo studio sulla concessione a privati di plessi scolastici comunali agita, dopo il sindacato, anche la minoranza consiliare. È infatti firmato da tutti i gruppi di opposizione (La Comune, M5s, Civica Anselmo e Partito democratico) un’interrogazione che chiede quali sono «i plessi scolastici e /o servizi educativi comunali oggetto dell’analisi di fattibilità e della valutazione economico-finanziaria affidata alla società Pfc», di rendere pubblici i contenuti dello studio e, in definitiva, «se sia intenzione dell’amministrazione procedere, al termine dell’analisi in corso, all’affidamento in concessione di uno o più servizi educativi comunali, e con quali tempistiche».

L’interpellanza prende le mosse da una doppia determina, resa nota ieri dalla Nuova, mirata «a valutare la convenienza economico-finanziaria del modello concessorio (partenariato pubblico-privato) rispetto alla gestione pubblica o tradizionale tramite appalto», quindi qualcosa che va oltre la messa a disposizione di educatrici private coop. Nel giugno scorso, rispondendo ad un question time M5s, «l’assessora competente non ha esplicitamente fatto menzione di questo studio di fattibilità ma ad una generica fase istruttoria allo scopo di determinare il ricorso o meno al rinnovo del contratto vigente», per alcuni plessi, che scade il 31 agosto e va verso la proroga. «Questa proroga - sottolineano le opposizioni - suggerisce che le scelte politiche e tecniche non sono ancora formalizzate, e che pertanto è possibile e doveroso un confronto pubblico e istituzionale». Tanto più che il documento di analisi economica, detto “Value for money”, «rappresenta una tappa significativa verso un possibile cambio di modello di gestione, con il rischio concreto di una progressiva esternalizzazione dei servizi educativi comunali attraverso concessioni a soggetti privati». Si chiede un confronto anche con le famiglie, e se lo studio riguarda anche i servizi attualmente in gestione diretta. 

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