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LyondellBasell rassicura Ferrara. Rsu: «Però fermata lunga e tagli»

Stefano Ciervo
LyondellBasell rassicura Ferrara. Rsu: «Però fermata lunga e tagli»

Sindacati critici sull’andamento estivo. Frizioni su smart working e ferie

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Ferrara Estate d’incertezza per la chimica in generale, e nello specifico per il sito LyondellBasell. Da una parte in occasione della presentazione dei risultati del secondo semestre il ceo del colosso americano, Peter Vanacker, ha confermato di dover affrontare «una contrazione ciclica prolungata» anche attraverso rinvii d’investimenti e riduzione dei costi, pur dicendosi «cautamente ottimista riguardo a rivitalizzare l’industria chimica europea. Siamo ben posizionati – riferisce la rivista specializzata Polimerica – per intercettare questi venti favorevoli di mercato». Dall’altra, le Rsu di stabilimento hanno elaborato in un documento di recente diffuso in stabilimento le risultanze del confronto in sede di Euroforum Lyb, a Rotterdam, e le note di preoccupazione superano di parecchio quelle confortanti.
Le rassicurazioni fornite a Rotterdam su Ferrara e la centralità della ricerca sui polimeri, si legge nel documento, «non trovano riscontro in quello che sta accadendo: la verità è che la logica del taglio dei costi si sta ripercuotendo in modo profondo sui programmi, già da anni fortemente ridimensionati (prova ne è la fermata estiva prolungata a due mesi) e questo trend non può che provocare un ulteriore calo di risultati, che innescherà un’ulteriore riduzione dei budget». L’intendimento della società di puntare molto su riciclo e recupero? Non sono attese nuove risorse, «perché i progressi sul riciclo meccanico paiono ampiamente insufficienti e il riciclo chimico è ancora lontano dal garantire un’autonoma convenienza economica». Sullo sfondo resta la fornitura del monomero: il contratto con Versalis scade il 31 dicembre, e sulla qualità del monomero i rilievi s’infittiscono, «specialmente per i prodotti a maggior valore aggiunto». Le Rsu lamentano poi situazioni di «sofferenza» nei rapporti interni, tra le quali la «riduzione unilaterale dell’utilizzo dello smart working» e «la non chiara gestione delle ferie obbligate per la chiusura estiva di Ricerca e sviluppo». Accolta positivamente, invece, la disponibilità aziendale a chiudere entro l’autunno su argomenti specifici di tipo organizzativo (area piloti, laboratori, ricerca).
Una riflessione più ampia arriva da Ida Salvago (Filctem Cgil): «La situazione del petrolchimico è da attenzionare e non dev’essere assolutamente sottovalutata, le criticità su tutti gli stabilimenti del polo, e in special modo in aziende come Basell che conta 900 dipendenti e Versalus più di 300 dipendenti, stanno avendo una forte accelerazione». 

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