La Nuova Ferrara

Ferrara

Passato e presente

A Copparo i vecchi autobus “parlano” ancora

Marcello Pulidori
A Copparo i vecchi autobus “parlano” ancora

L’associazione “InBusClub” è ospite all’ex stazione restaura i mezzi per salvare la memoria

3 MINUTI DI LETTURA





Copparo Certo una cosa non si può dire: che la loro idea non abbia una certa originalità. I soci dell’associazione “InBusClub” l’hanno pensata in maniera molto accattivante. Si tratta di un’Associazione di promozione sociale che si pone come obiettivo la salvaguardia del patrimonio storico del trasporto pubblico locale. E nello specifico, il restauro (vero e proprio, nelle singole parti, meccaniche e non meccaniche) dei vecchi autobus, oggi non più in servizio. In pratica, per poterli meglio descrivere, sono degli appassionati di autobus o corriere che puntano alla salvaguardia della storia che questi mezzi si portano appresso, testimonianze dell’evoluzione, del costume e del mondo del lavoro. E quindi valori da tutelare.
La storia
Costituito nel 2004, il club - che da pochi giorni ha acquisito alcuni locali della ex stazione ferroviaria di Copparo, già divenuta la sede operativa del club - promuove il contatto tra gli appassionati di trasporti favorendo le idee, gli scambi d’opinione, la realizzazione di progetti e la raccolta di testimonianze. Sono oltre 30 i mezzi conservati, ognuno dei quali ha bisogno di una costante manutenzione per far sì che l’associazione possa condividere col pubblico il patrimonio storico. Luca Govoni è il presidente dell’Inbusclub Emilia-Romagna, mentre Andrea Bergami è il vice. Diverse sono le iniziative come raccontano anche attraverso i loro canali ufficiali. Tra queste c’è “alla scoperta della Ferrovia Ferrara-Copparo”, organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Baura e col patrocinio del Comune di Copparo. «Si tratta di un giro vintage - spiegano - che ripercorre parte del tragitto ancora visibile della ferrovia Ferrara-Copparo a bordo di un autobus d’epoca, con la narrazione del nostro storico Lorenzo. E non dimentichiamo la visita all’ex deposito ferroviario di Copparo, sede operativa della nostra associazione. La nostra principale attività è quella del salvataggio di mezzi di trasporto persone ed il successivo restauro al fine di portare il mezzo nel suo stato originale».
Sono altrettanto importanti gli oggetti che rappresentano la quotidianità a bordo di un autobus quali anziane obliteratrici, vecchi cartelli di destinazione, vecchi documenti, vecchie divise; possono essere solo una parte del prezioso materiale storico che deve essere recuperato. A partire dal 1998, anno in cui è iniziato il graduale ammodernamento del parco autobus della città di Trieste, si è presentato il problema di preservare dalla demolizione i vecchi autobus che hanno circolato in città. Grazie all’interessamento di alcuni privati, ma soprattutto della dirigenza dell’Azienda Consorziale Trasporti prima, e di Trieste Trasporti S.p.A. poi, tale recupero è stato possibile, garantendo la preservazione delle corriere e soprattutto la loro valorizzazione. Nel settembre del 2004, l’attività è stata finalmente istituzionalizzata con la nascita dell’InBusClub associazione che si pone come obiettivo la salvaguardia, la conservazione, la valorizzazione e lo studio dei mezzi di trasporto e di comunicazione come evidenziato dai primi due articoli dello Statuto del gruppo. Da qua, a macchia di leopardo, l’attività si espande in altre città e regioni arrivando fino in Emilia-Romagna, con l’obbiettivo di allargarsi sempre più. «Far rivivere la storia è il nostro obiettivo - spiegano gli associati -. Riportare i mezzi alla loro condizione originale, salvandoli quindi dalla demolizione, per poi organizzare eventi aperti a tutti per diffondere il più possibile la cultura legata ad essi. È importante il confronto tra passato, presente e futuro».