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Luglio sottotono a Ferrara. Hotel in rosso, si spera negli affitti

Corrado Magnoni
Luglio sottotono a Ferrara. Hotel in rosso, si spera negli affitti

Pochi eventi e poche presenze in città. «Siamo di passaggio, niente pernotto»: è la scelta soprattutto degli stranieri

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Ferrara È stato un luglio sotto tono per il turismo cittadino, e a dirlo sono direttamente gli operatori del settore, tra albergatori e titolari di bed & breakfast. Senza eventi, senza traini culturali forti, e con un flusso turistico sempre più fugace, il mese appena concluso ha lasciato l’amaro in bocca a chi lavora nel comparto ricettivo. Un passo indietro, dunque, rispetto ad un buon giugno, quello sì trainato da eventi.
Le voci
Due strutture del centro storico raccontano con onestà che luglio è stato ben al di sotto delle aspettative. Si spera in agosto, certo, ma senza grandi illusioni. Anche altri gestori confermano la sensazione generale: in città si vedono turisti, ma si tratta per lo più di stranieri, spesso di passaggio, che arrivano nel tardo pomeriggio e ripartono la mattina seguente, senza lasciare un reale impatto economico. Una titolare di B&B spiega che tra gli ultimi ospiti c’era una comitiva di polacchi, arrivati per una sola notte. «Ormai è così: tanta gente si ferma, guarda il Castello, fa qualche foto e riparte. Non cenano nemmeno». Questo turismo “leggero”, per quanto visibile in centro, non produce ricadute vere su alberghi e affittacamere.
«Luglio per il comparto alberghiero non è andato bene - dice Zeno Govoni, presidente Federalberghi e gestore dell’Annunziata - I dati raccolti dal nostro panel H-Benchmark, che monitora 10-11 strutture ferraresi, mostrano un calo su tutti i fronti: meno camere occupate, prezzo medio più basso e meno presenze. Nello specifico, l’occupazione è scesa di circa il 2%. Il problema però è più ampio: oggi non si possono più leggere i dati in modo aggregato. Il mercato turistico è cambiato, e l’extralberghiero – ovvero appartamenti, affittacamere, Airbnb – cresce da 18 mesi consecutivi. Se però avessimo anche dati puntuali e completi sul comparto extralberghiero per il mese di luglio, il quadro complessivo della città potrebbe addirittura capovolgersi. Considerando il peso crescente di queste strutture, non è escluso che Ferrara possa chiudere luglio 2025 con un risultato turistico globale positivo. Serve una lettura più approfondita dei numeri, perché il dato statistico diventa sempre più complesso: le dinamiche di scelta delle strutture da parte degli Ospiti stanno cambiando radicalmente». Giugno era andato molto meglio, anche grazie agli Slipknot, che avevano attirato tanta gente. E la differenza la fanno proprio gli eventi. Quando la città propone un appuntamento di rilievo, la domanda schizza e anche i prezzi si adeguano. «Quando è arrivato Bruce Springsteen – raccontano alcuni albergatori – certe camere sono andate via a 700 euro a notte, rispetto ai 100 abituali. Può sembrare assurdo, ma è la realtà del mercato: se la città offre qualcosa che muove le persone, la macchina si rimette in moto». Ma in assenza di quei catalizzatori, il turismo si riduce a qualche sosta veloce. Come quella di Leonard, arrivato da Berna con la fidanzata dopo una tappa a Bologna: «Bella Ferrara, non l’avevamo mai vista, ma siamo solo di passaggio. Nessun pernottamento, solo una breve visita». O come Ascanio, che ha voluto rivedere la città dove aveva vissuto anni fa: «Siamo qui con la mia compagna, ma ripartiamo nel pomeriggio». Anche l’addio al nubilato di Alice, da Rovigo, si è trasformato in una visita giornaliera: «Saremmo volute andare al mare, ma il meteo ci ha spinto a Ferrara. Siamo venute di mattina, rientreremo alla sera».
Le prospettive
Ora si guarda ad agosto con speranza, ma senza troppe aspettative, periodo Buskers a parte. Il vero banco di prova sarà settembre, quando sono attesi diversi eventi che potrebbero riportare la città su livelli di alta stagione.

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