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Il turismo a Ferrara produce ricchezza per 135 milioni

Daniele Oppo
Il turismo a Ferrara produce ricchezza per 135 milioni

L’analisi di Sociometrica: Ferrara è 156ª su 200 Comuni analizzati. Scolamacchia (Confesercenti): «Strada giusta, c’è lavoro da fare»

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Ferrara Poco meno di 135 milioni di euro (134.600.078, per chi vuole i numeri esatti). È la ricchezza – o valore aggiunto – prodotta dal comparto turistico nella città di Ferrara nel 2024.

Si tratta di un dato stimato, prodotto da una ricerca effettuata da Sociometrica effettuata per Il Sole 24 Ore che ha analizzato i Comuni considerati turistici dall’Istat (in tutto sono 4.700, il 56% dei Comuni italiani). L’analisi precedente è del 2023 (su dati 2022). In quell’occasione Ferrara non era entrata nel report, che fermava il conteggio ai primi 100 Comuni. Nel 2025 (dati 2024), l’analisi arriva fino a 200 Comuni, effettuando una sorta di classifica del valore aggiunto (in termini assoluti). Da questo punto di vista, la città estense non è particolarmente brillante, posizionandosi 156ª su 200. Ma è un dato che non fa considerato in una chiave in sé negativa, nemmeno però da portare in trionfo.

«Al di là di Bologna, tolte le località che hanno sbocco sul mare, tolte Modena e Parma, siamo sulla buona strada ma c’è molto lavoro da fare», commenta Nicola Scolamacchia, albergatore e presidente di Confesercenti Ferrara. «Stiamo crescendo dal punto di vista dei numeri, ma dobbiamo continuare a costruire una rete di servizi che possano aumentare il valore aggiunto per turista che viene prodotto – aggiunge Scolamacchia, che fornisce anche un’indicazione su cosa puntare –. Abbiamo dei margini per poter sviluppare servizi in più e per far sì che i turisti spendano di più, compresa tutta la parte business, che è un turismo che mediamente spende di più. Turismo congressuale, meeting aziendali, qui si può crescere. E anche sull’internazionalizzazione, perché tipicamente il turista straniero spende di più».

Il dato dell’analisi è una stima, perché il calcolo del valore aggiunto di un settore come il turismo è piuttosto complesso da effettuare. «Il calcolo del valore aggiunto turistico comunale – viene spiegato nel report – è fondato sul calcolo delle presenze turistiche, ufficiali (di fonte Istat) e “sommerse” (con stime di Sociometrica) e sulle rielaborazioni e attualizzazione del Conto Satellite del turismo realizzato dall’Istat nel 2019». Il Conto Satellite è uno strumento riconosciuto per valutare la dimensione economica del turismo e il suo impatto. Nel conteggio entrano non solo i tipici servizi che consideriamo legati al turismo ma anche altri, importanti, come i trasporti, il commercio, alcuni tipi di servizi. Il report evidenzia come il comparto turistico abbia visto nel 2024 una grande crescita in tutta Italia, superando il record di presenze registrato nel 2019. Questo è un elemento fondamentale anche per considerare il turismo ferrarese, che nel 2024 ha visto superata la soglia del mezzo milione di presenze turistiche. Valutare se sia stata una crescita “trascinata” da quella generale o più strutturale diventa importante per puntellare delle basi per salire ancora e, soprattutto, per capire se i servizi, intesi in senso molto ampio, che la città offre siano sufficienti e in grado di rispondere alle effettive esigenze dei visitatori e, dunque, di creare ricchezza per la città, per chi ci lavora e ci vive. «Il fatto che Ferrara sia cresciuta è una buona cosa – osserva Scolamacchia. Ma occorre fare una valutazione ulteriore: ad esempio, se tutta Italia cresce del 6 per cento e Ferrara del 4 non è più una buona cosa. Allora bisogna valutare se Ferrara è cresciuta più o meno rispetto a città analoghe per tipologia turistica, ed è una cosa che abbiamo fatto nei tempi passati e che credo che riproporremo in autunno. Ci sono città comparabili anche fuori regione, come Perugia (60ª, 279.834.143 di euro di valore aggiunto prodotto, ndr), che è ben più alta in classifica di Ferrara: capire se stanno crescendo di più o di meno è un tema che va investigato. Anche il fatto che Parma (86ª, 216.927.540 di euro) e Modena (102ª, 199.317.400 di euro) siano davanti, deve essere uno stimolo»