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Ferraresi all’estero, le radici si riscoprono col portale Italea

Stefania Andreotti
Ferraresi all’estero, le radici si riscoprono col portale Italea

È possibile risalire ai propri avi e realizzare un itinerario di viaggio dedicato

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Ferrara “Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar”, la celebre ballata popolare italiana racconta bene le aspirazioni e i timori degli emigranti italiani che negli ultimi due secoli hanno abbandonato tutto ciò che era caro e familiare per andare a cercare fortuna nel resto del mondo. Sud e Nord America, Australia, ma anche Francia e Belgio: in tanti, anche dal ferrarese, hanno raccolto le loro poche cose in una valigia stringendo in mano un biglietto di sola andata e non sono mai più tornati. Spesso i loro figli e nipoti, cresciuti all’estero nel ricordo e nella nostalgia della terra natia, sono mossi dalla curiosità di ricostruire la loro storia familiare e partono per un viaggio al contrario, alla scoperta del proprio albero genealogico e in fondo di sé stessi.
Si chiama “turismo delle radici” e per intercettarne richieste e bisogni, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, all’interno del progetto Pnrr e finanziato da NextGenerationEU, ha ideato Italea, un portale collegato a una rete di servizi per chi vuole venire in Italia a esplorare le proprie origini. Il nome Italea è la crasi di Italia e talea, e gioca sul significato della pratica di propagazione delle piante, facendo crescere nuove radici: proprio come accade con le migrazioni.
«Il progetto – spiega il responsabile Giovanni Maria De Vita - si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini italiane e desiderano pianificare un viaggio in Italia, sia a chi vuole ricostruirle per la prima volta. La ricerca parte dal sito italea.com dove è possibile tracciare la storia familiare con l’aiuto degli esperti genealogisti di Italea, compilando un modulo online e ottenendo così un preventivo per una consulenza genealogica personalizzata. In base ai risultati della ricerca e alle esigenze del viaggiatore, si costruisce un itinerario su misura. In ogni regione sono poi disponibili contatti con archivi, musei genealogici e musei dell’emigrazione. Inoltre, tra le attività proposte da Italea, ci sono laboratori delle radici per adulti e bambini, che consentono agli italo-discendenti di acquisire alcune nozioni per indagare nel proprio passato».
Aire
In Emilia – Romagna, secondo dati di inizio 2024 del Rapporto Migrantes, sono più di 265mila gli iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, pari al 6% dei circa 4 milioni e mezzo di residenti in regione. La provincia con più iscritti è Bologna con oltre 51 mila, Ferrara è penultima con poco più di 19mila. La media di espatriati per genere è del 52% di uomini e 48% di donne, con fasce di età equamente distribuite, con una prevalenza tra i 35 e i 49 anni. Oltre ai residenti in Paesi stranieri, ci sono migliaia di discendenti nati all’estero, che non necessariamente hanno la doppia cittadinanza. Lo scopo principale è invitarli a visitare il Paese con proposte di viaggio "taylor-made", coinvolgendo guide turistiche, travel designer ed esperti che dialogheranno con i potenziali clienti per creare insieme l’itinerario ideale. Lo scopo secondario è quello di valorizzare i luoghi lasciati fuori dai circuiti del turismo tradizionale e creare così un indotto economico a partire dal senso di appartenenza e portando a una “restituzione”. Spesso, infatti, i luoghi di partenza dei migranti del secolo scorso sono zone rurali oggi abbandonate o a rischio di spopolamento, che potrebbero essere così rianimate con un turismo lento, sostenibile e programmato. 
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