San Giuseppe, chiodi sulla strada: «Condanna, ma c’è esasperazione»
Pericoloso gesto sul manto stradale in zona artigianale, forse legato alle proteste contro i camionisti
San Giuseppe Chiodi saldati su placche di metallo sparsi in via dell’Artigianato a San Giuseppe hanno destato allarme e preoccupazione tra artigiani e residenti nella zona. Sono già due gli episodi registrati tra venerdì e sabato e ieri mattina la segnalazione è rimbalzata al comando compagnia Carabinieri di Comacchio. «Venerdì mattina sono stati trovati in strada otto di questi pericolosi chiodi fissati su placche metalliche e questa mattina (ieri, ndr) altri tre, che però non c’erano il giorno prima. Ho subito chiamato i carabinieri – afferma Emanuel Guidi, elettrauto con officina in via dell’Artigianato –, che sono arrivati immediatamente per compiere un sopralluogo e scattare foto. Qui un fatto del genere non si era mai verificato. Mancano ancora le telecamere di videosorveglianza, ma sono atti vandalici, forse legati alla protesta contro i camionisti incivili o contro il nuovo centro di raccolta dei rifiuti, che stanno creando proprio qui...».
Diverse automobili, secondo le informazioni raccolte, ne avrebbero già pagato le conseguenze con pneumatici da sostituire dopo il transito in via dell’Artigianato, mentre un motociclista, tentando di dribblare i pericolosi, imprevisti, ostacoli, avrebbe rischiato un volo sull’asfalto. Per Massimo Arveda, storico artigiano della zona, da anni portavoce della protesta contro il degrado provocato dagli autotrasportatori, «questi episodi sono da condannare, ma esprimono lo stato di esasperazione di chi vive e lavora qui. La situazione è diventata insostenibile. Dove sono le istituzioni? Da anni lamentiamo la presenza di sporcizia in strada, per via dei rifiuti e degli escrementi lasciati dai camionisti che stazionano qui a tutte le ore del giorno e della notte, in barba al divieto di sosta 24 ore su 24 riportato sui segnali stradali in quattro lingue. Prima o poi si arriva allo scontro fisico. Di questo si deve tenere conto».
Ultimi casi
Fra gli episodi di insofferenza più recenti, la chiusura degli accessi di una azienda, la Motul, in via del Lavoro, da parte di due mezzi pesanti. I clienti con i mezzi parcheggiati nell’area cortiliva, sono rimasti bloccati all’interno per circa un’ora, in attesa che gli autotrasportatori uscissero dal supermercato Lidl dove si erano recati a fare la spesa. Viceversa i clienti che dovevano accedere all’azienda sono stati impossibilitati a compiere qualsiasi manovra. «Che fine ha fatto il progetto di installazione delle telecamere di videosorveglianza? - chiede Arveda -, è piena estate. Il rischio di problemi igienico sanitari è elevato. Una decina di giorni fa gli addetti di Clara hanno effettuato una sanificazione, ma ormai siamo daccapo». Nel 2017, su autorizzazione del Comune, erano stati installati i divieti di sosta per mezzi pesanti. Gli artigiani, inoltre, autofinanziandosi, avevano acquistato e posizionato una sessantina di panettoni in cemento armato, «ma i camionisti continuano a spostarli per parcheggiare – incalza Arveda -, andando poi a danneggiare muretti e recinzioni con le loro manovre per la sosta. E non si limitano a urinare e defecare nelle aiuole o davanti alle nostre attività, ma ci portano pure via bancali in europellet da 15 o 20 euro l’uno, che poi rivendono. Gli atti vandalici non vanno bene, ma sono sicuramente una risposta a una situazione ingiusta che si trascina da anni, senza soluzioni».
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