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Lido Spina, il mare restituisce una bomba: partite le delicate operazioni

Annarita Bova
Lido Spina, il mare restituisce una bomba: partite le delicate operazioni

Tutti al lavoro, ma vanno aspettati gli artficieri della Marina

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Lido Spina È stata una bagnante molto attenta, Sara Neri, a rendersi conto che uno strano oggetto sul fondale del mare era in realtà un ordigno bellico, anche di discrete dimensioni ed ha fatto l’unica cosa da fare: chiamare subito le forze dell’ordine. Da quel momento in poi, nella prima mattinata di ieri, una enorme macchina operativa si è messa in moto a sud di Lido di Spina, a pochi passi dal Poligono di tiro e lungo la spiaggia libera.

«Sì, si stratta di bomba mortaio utilizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale - conferma il comandante tenente di Vascello della Capitaneria di Porto, Antonino di Lena -. In linea di massima dovrebbe essere innocua perché manca la parte anteriore ma ovviamente nessuno si può avvicinare e abbiamo quindi provveduto alla messa in sicurezza dell’area». Esattamente il posto è la spiaggia libera a sud del campeggio Jacaranda a Lido di Spina. «Per prima cosa abbiamo avvertito la Prefettura, come da protocollo e quindi sono state guidate tutte le operazioni». Sul posto è arrivata la Guardia Costiera, ma anche i vigili del fuoco, i carabinieri e la Polizia locale, ognuno con un compito ben preciso. «Non possiamo ovviamente intervenire direttamente - va avanti di Lena -. In questi casi possono operare solo le squadre degli artificieri della Marina militare e bisognerà dunque aspettare loro». I militari si muoveranno molto probabilmente da Ancona, ma ancora non sono state date indicazioni in merito. «Il rischio è basso ma l’allerta deve restare sempre altissima», precisa il comandante.

I vigili del fuoco, giunti con un gommone, hanno creato una sorta di “lavoriero”, un graticciato a V con lo scopo di imprigionare in qualche modo l’ordigno. Essendo infatti la bomba in acqua, il moto ondoso potrebbe nuovamente spingerla più al largo o comunque altrove. Intanto la Capitaneria ha provveduto a delimitare tutta la zona dalla parte della spiaggia, chiudendo praticamente ogni accesso per diversi metri in quel punto. L’area sarà ovviamente presidiata e nessuno potrà avvicinarsi, di giorno come di notte. «In questo chiediamo la massima collaborazione - conclude di Lena -. Le operazioni saranno portate avanti nel più breve tempo possibile, ma l’ordigno può essere manovrato solo da persone esperte e qualificate».

Non è la prima volta che in quella zona vengono trovati ordigni del genere, che spesso restano impigliati nelle reti dei pescatori o arrivano sulla spiaggia durante le mareggiate. l

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