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Sant’Agostino, l’intelligenza artificiale contro chi abbandona rifiuti

Sant’Agostino, l’intelligenza artificiale contro chi abbandona rifiuti

L’assessore di Terre del Reno Guizzardi: «Controlli e multe»

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Sant’Agostino L’abbandono dei rifiuti resta una delle piaghe ambientali più difficili da estirpare, colpa spesso di cittadini maleducati e male informati. Numerose sono le segnalazioni sui social, proprio per questo il Comune di Terre del Reno fa sapere che è al lavoro, in collaborazione con la Polizia locale dell’Alto Ferrarese, per attuare una strategia basata su controlli mirati, sanzioni e tecnologie avanzate. Negli ultimi tre mesi, nel solo territorio comunale, sono state elevate 25 multe per abbandono, mentre la Polizia locale fa sapere che a livello di tutto il corpo intercomunale le sanzioni sono state già 76 dall’inizio dell’anno.
La maggior parte degli episodi avviene in prossimità delle campane per il vetro, dove qualcuno, anziché differenziare correttamente i rifiuti o esporli per il porta a porta, preferisce lasciare sacchi e materiali non compatibili. «L’abbandono di rifiuti comporta non solo degrado, ma anche un costo economico significativo per la collettività – dice il comandante della Polizia locale dell’Alto Ferrarese, Stefano Ansaloni –. Gli operatori incaricati dello svuotamento delle campane non possono ritirare rifiuti di altra natura: serve quindi un intervento di una squadra dedicata, con un aggravio di spesa. Stiamo intensificando i controlli su tutto l’Alto Ferrarese, con particolare attenzione a Terre del Reno, e vogliamo proseguire e accentuare ulteriormente queste verifiche, concentrandoci sulle aree più critiche».
Il cuore del sistema è un parco tecnologico composto da 8 fotocamere ambientali e 4 videocamere a ciclo continuo. Le prime sono dotate di sensori di movimento che attivano lo scatto solo quando qualcosa entra in scena. Ogni settimana una ditta specializzata provvede a sostituire le batterie e a scaricare le schede di memoria, consegnando il materiale agli agenti. A quel punto entra in gioco l’Intelligenza artificiale: un software analizza le immagini e seleziona soltanto le scene in cui si rileva un cambiamento significativo, ad esempio l’apparizione di un sacco o l’arrivo di un veicolo. In questo modo, da una settimana intera di registrazioni si ottiene un filmato di circa mezz’ora, che consente agli operatori di individuare rapidamente le violazioni. Le videocamere tradizionali, due delle quali alimentate a energia solare e due collegate alla rete di illuminazione pubblica, vengono così installate soprattutto nelle aree centrali, mentre le foto-trappole, di dimensioni ridotte, possono essere collocate anche in punti periferici e difficili da raggiungere. 
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