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Ferrara, l’arte non conosce confini: visitatori dal Brasile all’Australia

Margherita Goberti
Ferrara, l’arte non conosce confini: visitatori dal Brasile all’Australia

Francesi e spagnoli sono i più numerosi, il Castello resta la meta preferita

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Ferrara Le città si svuotano, si riempiono i posti di villeggiatura in montagna ma soprattutto al mare, però le città d’arte come Ferrara rappresentano sempre una grande attrattiva anche a Ferragosto. Bastava girare ieri mattina per il centro storico per riconoscere fra la gente, il turista tipo: vestiti comodi per affrontare il caldo, cellulare fra le mani per fotografare, spesso a gruppetti di almeno tre o quattro persone. Ci sono anche tante coppie come i coniugi delle Marche di ritorno dalle Terme di Abano, e che prima di trascorrere il Ferragosto con i figli, hanno pensato di fare una sosta a Ferrara di cui avevano tanto sentito parlare senza avere ancora avuto occasione di visitarla. Da molto più lontano invece, da San Paolo del Brasile, troviamo nel cortile del Castello (meta preferita di tutti i visitatori) Almcida e Bento: «Siamo fissi a Bologna per una settimana e da lì ci spostiamo ogni giorno per visitare altre città. Oggi siamo a Ferrara e ci piace molto perché è una città tranquilla e ricca di storia».
È proprio questa la strategia adottata da tanti altri turisti – ci informano all’Ufficio informazioni turistiche del Castello – o sono di passaggio nella nostra città, o si fermano a Ferrara per qualche giorno per poi spostarsi magari ai Lidi o Ravenna e ritornare la sera. «C’è invece un gruppo di quattro francesi che sono venuti ieri per avere suggerimenti per diverse escursioni – prosegue l’addetta – e faranno tappa qui per due settimane. I francesi e agli spagnoli sono le maggiori presenze che registriamo in questo periodo, ma non mancano i tedeschi e i belgi e persino qualche australiano. L’unico giapponese che abbiamo visto non è un turista ma risiede in Italia da tempo e cercava informazioni» Usciti dalla reception incrociamo Iris, una ragazza di Parma, che col fidanzato francese Janisse chiede materiale illustrativo su Ferrara, e intanto ci accolgono le note di un violino. Nell’atrio del Castello c’è Giacomo Maccanti di Ferrara, bravissimo interprete di brani classici che sembrano stati scelti per esaltare l’atmosfera dello storico maniero. «Sono una presenza quasi quotidiana perché qui c’è un’ottima acustica!». Molti si fermano ad ascoltare come il gruppo di sette ragazzi stranieri che lavorano fuori Provincia e hanno approfittato di una giornata di festa per venire a Ferrara. 

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